Revisione Pnrr, nuovi obiettivi su reclutamento, carriera docenti e asili nido. Anief ricorda le priorità: doppio canale di reclutamento, indennità di vacanza contrattuale piena, tavolo sui criteri di gestione della formazione incentivante

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Cambia la politica del governo italiano sulla gestione dei fondi del Pnrr e del capitolo di spesa REPowerEU: la nuova linea è contenuta Rapporto intitolato “Proposte per la revisione del PNRR e capitolo REPowerEU”, approvato dalla Cabina di regia Pnrr il 27 luglio.

Il Rapporto oggetto del presente dossier si inserisce nel quadro del percorso di elaborazione di una proposta complessiva di revisione e modifica del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano. Anche il sistema scuola è coinvolto: nell’aggiornamento pubblicato ieri, 31 luglio, vi sono importanti novità su reclutamento, carriera degli insegnanti e posti negli asili nido.

Nel dettaglio, sono in arrivo nuovi bandi con ulteriore finanziamento di 900 milioni di euro per aumentare di 240 mila posti entro il 31 dicembre 2025 gli asili nido e le scuole dell’infanzia; è prevista l’attivazione nel 2023/2024 del percorso di formazione universitaria di 60 CFU per partecipare ai concorsi e il rinvio del piano di assunzioni entro il 2025 di 70 mila nuovi insegnanti; si intende introdurre un percorso di carriera degli insegnanti con un aumento di 5.650 euro al tabellare per chi supera positivamente tre percorsi triennali di formazione e un assegno una tantum da definire in contrattazione tra il 10 e il 20 % della retribuzione per chi supera positivamente un percorso formativo incentivante triennale.

In attesa di capire come si andranno a concretizzare questi progetti, dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “il nostro sindacato rompe gli indugi e chiede pubblicamente già da oggi l’introduzione del doppio canale di reclutamento, con assorbimento dei precari direttamente da graduatorie Gps, l’indennità di vacanza contrattuale piena, come previsto dalla legge e non di appena l’1,5%, il tavolo per la definizione dei criteri di gestione della formazione incentivante. Sono passaggi imprescindibili per una istruzione finalmente di livello qualitativo alto e in linea con i sistemi scolastici più moderne dell’Unione europea, considerando che in nessun Paese si conta un precario ogni quattro dipendenti, uno stipendio ben al di sotto dell’inflazione dichiarata e una mancanza di valorizzazione generale del personale scolastico a cui – conclude Pacifico – viene assegnato il delicato compito di formare le generazioni del futuro”.

LE NOVITÀ DEL DOSSIER

Dal Dossier parlamentare si evidenziano i seguenti aggiornamenti

– rinvio e nuovi bandi con ulteriore finanziamento di 900 mln di euro per attuazione obiettivo di aumentare di 240 mila posti entro il 31 dicembre 2025 asili nido e infanzia;

– attivazione nel 2023/2024 del percorso di formazione universitaria di 60 CFU per partecipare ai concorsi e rinvio piano di assunzione entro il 2025 di 70 mila nuovi insegnanti;

– previsione realizzata di un percorso di carriera degli insegnanti con un aumento di 5.650 euro al tabellare per chi supera positivamente tre percorsi triennali di formazione e assegno una tantum da definire in contrattazione tra il 10 e il 20 % della retribuzione per chi supera positivamente un percorso formativo triennale (formazione incentivante).

LE RICHIESTE DEL SINDACATO

Anief chiede modifiche sul reclutamento con la rivisitazione dell’attuale doppio canale da estendere alle GPS di prima e seconda fascia, con reintegro dei docenti licenziati che hanno superato l’anno di prova e l’integrazione delle graduatorie dell’ultimo concorso Straordinario bis, più l’accelerazione del concorso riservato per docenti di religione cattolica. Sulla formazione incentivante è necessario fare partire il tavolo contrattuale per definire criteri e modalità e ambiti di intervento della contrattazione integrativa, ma prima ancora il Governo deve impegnarsi ad aggiornare l’assegno di indennità di vacanza contrattuale con aumento automatici mensili di 150 euro (50% del tasso di inflazione registrato nel 2022 e 2023), motivo per il quale Anief continua a proporre ricorsi al personale scolastico.

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