Revisione Codice degli Appalti, decreto legislativo in Gazzetta Ufficiale: diverse aree di intervento, revisione dei prezzi e qualificazione delle stazioni appaltanti. Cosa è previsto
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 305 del 31 dicembre 2024 il Decreto Legislativo 31 dicembre 2024, n. 209 recante “Disposizioni integrative e correttive al codice dei contratti pubblici”. Il testo entra in vigore da mercoledì 1 gennaio 2025.
REVISIONE CODICE APPALTI
Il provvedimento interviene su 76 articoli esistenti, ne introduce 3 nuovi e aggiunge altrettanti allegati. L’intervento normativo, frutto di un’attenta analisi delle criticità emerse nella fase applicativa, mira a ottimizzare e semplificare la disciplina degli appalti pubblici.
Le aree di intervento strategiche
Tra le modifiche più significative spicca la nuova regolamentazione dell’equo compenso per i servizi di ingegneria e architettura, che prevede una quota fissa del 65% non ribassabile delle tariffe professionali. Rilevante anche l’intervento sulle tutele lavoristiche, con l’introduzione di un nuovo Allegato I.01 che definisce criteri chiari per la valutazione dell’equipollenza dei contratti collettivi. “L’obiettivo è garantire un’applicazione uniforme dei principi”, sottolineano fonti ministeriali, “prevenendo nuove procedure di infrazione da parte della Commissione europea”. Sul fronte della digitalizzazione, viene innalzata da 1 a 2 milioni di euro la soglia di obbligatorietà del BIM a partire dal 1° gennaio 2025.
Revisione prezzi e qualificazione delle stazioni appaltanti
Il decreto introduce importanti novità anche in materia di revisione prezzi, con l’inserimento di un nuovo Allegato II.2-bis che disciplina nel dettaglio le modalità di attuazione delle clausole revisionali. Per quanto riguarda la qualificazione delle stazioni appaltanti, vengono introdotti incentivi e requisiti più flessibili per la fase di esecuzione, in linea con gli impegni assunti dall’Italia nel PNRR.
Fase esecutiva del contratto di appalto
Una delle novità più rilevanti è l’introduzione dell’accordo di collaborazione, uno strumento già sperimentato con successo da diverse stazioni appaltanti per la gestione di opere complesse. Lo strumento, allineato alle migliori pratiche internazionali, punta a responsabilizzare gli attori coinvolti attraverso un sistema di premi e penali, favorendo il dialogo e riducendo il rischio di contenziosi. Nessun ritocco alle soglie per la digitalizzazione negli appalti pubblici.