Rete Scuole dialogiche: 79 nuove adesioni e 800 partecipanti alla formazione. Intervista ai dirigenti-promotori

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Ritrovarsi grazie ad un approccio dialogico costruendo con le famiglie e gli studenti una nuova alleanza educativa, e rendere la scuola protagonista del territorio sono gli obiettivi della Rete nazionale delle Scuole dialogiche, nata nel 2021 all’interno del Corso di Perfezionamento di Pratiche dialogiche dell’Università di Pisa. Un movimento che promuove e cura la relazione tra e con le persone che si sta espandendo in tutta Italia coinvolgendo decine e decine di Istituti scolastici, del quale la Sicilia è lo zoccolo duro.

Alcuni dei protagonisti di questa Rete, dirigenti scolastici e docenti, ci raccontano del grande interesse intorno alla Rete. In queste settimane sono in corso degli incontri territoriali e una formazione online per inserirsi nella Rete e avere una prima infarinatura. Qualsiasi scuola può fare richiesta. La particolarità della Rete è la grande partecipazione dei genitori, con l’adesione di due associazioni di categoria, il Forum regionale delle associazioni dei genitori (FORAGS) e il Forum per la Scuola e l’Educazione (FORSED), che hanno firmato un accordo insieme agli Istituti scolastici aderenti alla Rete, con l’USR Sicilia, il 5 settembre 2024.

“Dopo l’accordo con l’Ufficio scolastico regionale siciliano sono arrivate ben 79 richieste di iscrizione alla Rete delle Scuole dialogiche”, racconta la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo “Manzoni” di Ravanusa (Ag) Marilena Giglia, la cui scuola è capofila regionale della Rete. Quasi tutte le province siciliane sono coinvolte. La provincia di Messina è stata una sorpresa con la partecipazione di 9 scuole alla candidatura che abbiamo fatto dopo l’accordo. Nelle province di Agrigento e Siracusa già alcune scuole avevano conosciuto l’approccio dialogico. Tante richieste anche per gli incontri territoriali che svolgiamo in modo laboratoriale, dove abbiamo pensato di far partecipare 4 componenti: il dirigente, due docenti, un genitore e un alunno. Ma ho ricevuto molte richieste per aggiungere altre componenti.”

“Il nostro approccio ha senso solo se il coinvolgimento del dirigente scolastico è concreto”, ci tiene a specificare Concetto Veneziano, dirigente scolastico di una scuola di Noto e uno dei pionieri della Rete nazionale e regionale delle Scuole dialogiche. La Rete delle scuole siciliane formata da circa 20 unità è lo zoccolo duro della Rete nazionale. Una sessantina di scuole che non fanno parte della Rete stanno partecipando ai nostri incontri. C’è molto interesse e un desiderio di ritrovarsi intorno al dialogo. L’accordo con l’USR Sicilia nasce in concomitanza di due fatti spiacevoli e gravi, di violenza nei contesti scolastici, avvenuti a Milazzo e Palermo. Da qui l’emergenza educativa con cui ci siamo proposti di ricucire con le altre componenti della scuola, in particolare famiglie e studenti, il patto educativo di corresponsabilità, che per noi non è il fine, ma lo strumento attraverso il quale costruire nel breve periodo e per ogni singola scuola, una nuova alleanza educativa fondata sul dialogo e l’ascolto vero, per realizzare nel medio periodo un patto di comunità che veda la scuola protagonista del territorio.”

“Ogni scuola parteciperà a questa Rete in modo individuale e sartoriale”, dice il professore Marco Braghero, coordinatore scientifico della Rete e pioniere di questo approccio dialogico in Italia. “Un lavoro partecipativo che ci permetterà di diffondere le pratiche dialogiche come opportunità di realizzare comunità educanti consapevoli”,  “La Legge regionale siciliana n.25 del 12 agosto 2024 ha deciso di attribuire 68.600 euro alla Rete siciliana delle Scuole dialogiche per progetti di prevenzione e sensibilizzazione sulla dipendenza dei dispositivi tecnologici e sulla nomofobia. Realizzeremo progetti, vogliamo coinvolgere le consulte degli studenti, e il 16-18 maggio ci ritroveremo a Siracusa per un congresso di Rete” 

“La convivialità è la base di questa Rete. L’approccio dialogico è lo strumento per innescare un processo che promuove e cura le relazioni tra e con le persone, tra e con le differenti parti del sistema”, dice Ilaria Virciglio, dirigente scolastica dell’I.I.S.S. “Francesco Ferrara” di Palermo, la cui scuola è capofila nazionale della Rete. “Si tratta di un processo inclusivo, innovativo e dinamico che necessita lo sviluppo e la cura dell’intelligenza emotiva. Questo approccio dialogico contribuisce a cambiare i paradigmi di riferimento da quelli del controllo e della paura e ci permette di passare a quelli della responsabilità, dell’impegno e dell’intesa.

Le date degli incontri territoriali in Sicilia dice la preside Vircigliosi svolgeranno il 20 febbraio per le province di Agrigento e Caltanissetta presso il Liceo Scientifico “Politi” (via Acrone 12, Agrigento) con 20 scuole; il 6 marzo per le province di Palermo e Trapani presso l’IPSEOA Piazza (Corso dei Mille 181, Palermo) con 35 scuole; il 20 marzo per le province di Catania, Ragusa e Siracusa presso l’Istituto De Felice Giuffrida – Olivetti (via Etnea 732, Catania) con 25 scuole, il 3 aprile per la provincia di Messina, presso l’Istituto Superiore “Antonello” (viale Giostra 2, Messina) con 9 scuole.”

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