Religione cattolica, il 23% degli studenti delle scuole superiori ha optato per attività alternative: a Firenze e Bologna punte di oltre il 50%
Un numero crescente di studenti sceglie di non avvalersi dell’ora di religione cattolica a scuola, preferendo attività alternative o uscendo anticipatamente. Il fenomeno, in crescita rispetto all’anno precedente, riguarda soprattutto le scuole superiori, con punte del 61% a Firenze e del 53% a Bologna.
A livello nazionale, nell’anno scolastico 2023/2024, il 23% degli studenti delle scuole superiori ha optato per attività alternative come lo studio autonomo, la lettura critica dei quotidiani o il gioco degli scacchi. Il dato segna un aumento rispetto al 22% dell’anno precedente, con 20mila studenti in più che hanno scelto di non frequentare l’ora di religione.
Come segnala La Repubblica, il trend si registra in concomitanza con l’indizione, da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito, del secondo concorso per docenti di religione cattolica dopo vent’anni dal primo. Il concorso prevede due selezioni: una riservata a chi ha maturato almeno 36 mesi di servizio e una ordinaria per 1.928 posti. Intanto, il costo dell’insegnamento della religione cattolica, comprese le attività alternative, è in aumento.
Secondo i dati della Ragioneria Generale dello Stato, nel 2024 il Ministero dell’Istruzione ha stanziato 859 milioni di euro, 110 milioni in più rispetto all’anno precedente.
Un dato che alimenta il dibattito sull’utilità e i costi dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche.