Reintrodurre i voti alla primaria: lo propone FdI. Il pedagogista Corsini: incoraggia visione competitiva, meglio usare il modo descrittivo
“Reintrodurre i voti nella scuola primaria, valorizzare l’esame di maturità, adeguare gli stipendi degli insegnanti alla media europei e più sport per tutti“. E’ la proposta della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, lanciata al Metting di Rimini ieri. “Che il voto sia “oggettivo e chiaro” è una delle bufale più nocive diffuse in campo educativo” risponde il professore Cristiano Corsini, che spiega perché il voto piace tanto alle destre.
“In realtà non c’è nulla di oggettivo in una valutazione (figuriamoci in un voto che, numerico o meno che sia, ne rappresenta una delle peggiori sintesi). Quanto alla chiarezza, tutto quel che sappiamo prendendo (o dando) un 7 (o un discreto) è che esso è meno di 8 (o di buono) e più di 6 (o di sufficiente) e se vogliamo comunicare altro è necessario usare qualche descrizione.
Da quel che sappiamo, esistono tre modi per valutare” sottolinea il pedagogista.
E aggiunge: “Il primo è assegnare voti senza aggiungere altro o accompagnando il voto con vaghi riferimenti al lavoro svolto
Il secondo è assegnare voti descrivendo i punti di forza e di debolezza del lavoro svolto e le azioni da intraprendere per migliorarlo. Il terzo è descrivere i punti di forza e di debolezza del lavoro svolto e le azioni da intraprendere per migliorarlo senza assegnare alcun voto“.
“Generalmente, da quel che abbiamo potuto verificare, il primo modo non incide positivamente sugli apprendimenti,
il secondo li migliora di poco, il terzo li migliora in maniera significativa.
La cosa ha senso, perché tendenzialmente la presenza del voto distoglie dal riscontro analitico, incoraggia una visione competitiva (ho preso più o meno di Caio?) ostacolando lo sviluppo di una motivazione intrinseca.
In sintesi, il riscontro descrittivo trasforma la realtà, mentre il voto la conserva così com’è. Non è dunque un caso che il voto piaccia tanto alle destre, più o meno sintomatiche che siano” conclude.