Regionalizzazione, stipendi insegnanti più bassi per centro-sud. No di Di Maio. Pittoni: mai chiesto
Tra i motivi che sono stati alla base della fumata nera sull’autonomia differenziata durante il tavolo che ha visto i partiti di maggioranza confrontarsi, ci sono anche gli stipendi dei lavoratori.
Se oggi si è detto che la scuola ed in particolare il reclutamento è stato il motivo principale di scontro tra Lega e Movimento 5 Stelle, l’ANSA indica un altro momento di tensione, legato alle cosiddette “gabbie salariali”.
Durante il confronto sull’autonomia, pare, riporta l’agenzia, che “gli esponenti dei ministeri a guida M5s analizzano punto su punto gli aspetti dell’autonomia scolastica, ne smontano alcuni, in particolare quando si parla degli stipendi degli insegnanti.”
“Fatemi capire – avrebbe sbottato ad un certo punto Di Maio – volete le gabbie salariali? Non se ne parla proprio di abbassare gli stipendi dei lavoratori del Centro-Sud”. La virgolettatura riporta quanto l’ANSA ha inserito nel lancio di agenzia attribuendolo a Di Maio. Il riferimento all’abbassamento degli stipendi è evidente.
Sulla questione ci ha, però, contattati il Senatore Pittoni, esponente della Lega.
“La Lega – ci ha riferito – non ha mai parlato di abbassamento degli stipendi, ma di adeguare gli stipendi al costo della vita in base al luogo in cui lavorano con fondi regionali, quindi soldi in più non in meno”.
Ad ogni modo, il confronto è rimasto ad un punto di stallo, con Salvini che avrebbe accusato di voler “sabotare” le intese e conte che cerca di rassicurare parlando di possibilità di sintesi.
Salvini che avrebbe, sempre secondo l’ANSA, alzato i toni: “Signori mettiamoci d’accordo: c’è qualcuno qui che vuole sabotare l’Autonomia? Ditemi se volete approvare le intese e andiamo avanti in maniera seria: se non siete d’accordo ci regoliamo di conseguenza”, dice.
Agenzia che riporta anche un litigio tra un esponente del Ministero dei trasporti e uno dell’Istruzione. Insomma, la scuola è diventato un dibattito acceso all’interno del Governo, dal quale dipenderà l’accordo tra i due partiti di maggioranza per la realizzazione dell’autonomia.