Regalo per le maestre, una mamma propone donazione per kit di vaccino o antibiotici, le altre rispondono di no: “Meglio regali tradizionali”

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Con l’avvicinarsi delle vacanze di Natale nelle scuole, si inaugura un periodo ricco di tradizioni: recite natalizie, feste in classe e i discussi regali alle maestre. Quest’anno, il dibattito si riaccende attorno a un’alternativa più significativa ai consueti doni: la beneficenza.

Una mamma, in un post sui social, ha lanciato una proposta innovativa: effettuare donazioni a nome delle maestre, acquistando kit di vaccino, antibiotici, o latte terapeutico. Nonostante l’idea innovativa, ha incontrato la resistenza di alcune mamme che preferiscono i regali tradizionali. La discussione solleva un punto cruciale: la beneficenza è apprezzata, ma non universalmente accettata come forma di regalo.

Tuttavia, numerosi commenti sotto il post hanno mostrato un ampio consenso verso l’idea di donazioni benefiche. Alcuni genitori hanno suggerito donazioni ad associazioni che si occupano di malattie rare od oncologia pediatrica, sottolineando come le festività natalizie offrano un’opportunità per supportare cause importanti.

No ai regali ai docenti: cosa prevede la norma

Il decreto del 28 novembre 2000 del Ministero per la Funzione Pubblica, in merito al Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, all’articolo 3 (Regali e altre utilità) dedica uno spazio apposito:

1) Il dipendente non chiede, per sé o per altri, né accetta, neanche in occasione di festività, regali o altre utilità salvo quelli d’uso di modico valore, da soggetti che abbiano tratto o comunque possano trarre benefici da decisioni o attività inerenti all’ufficio.

2) Il dipendente non chiede, per sé o per altri, né accetta, regali o altre utilità da un subordinato o da suoi parenti entro il quarto grado. Il dipendente non offre regali o altre utilità ad un sovraordinato o a suoi parenti entro il quarto grado, o conviventi, salvo quelli d’uso di modico valore.

Per modico valore si intende regali che non superino il valore di 150 euro.

Le sanzioni previste

Se si richiede o accetta un regalo superiore al valore di 150 euro si può incorrere in una multa o sanzione pecuniaria o la sospensione dal servizio. Uguale pena se il Dirigente ha omesso vigilanza.

La pena si inasprisce se il regalo è ricevuto a titolo di corrispettivo per attività dovuta. In questo caso si va dalla sospensione dal servizio da 3 a 6 anni, fino al licenziamento.

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