Reddito di libertà in Emilia, 450 mila euro per donne vittime di violenza e istruzione dei loro figli

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La Regione Emilia-Romagna conferma il suo impegno nel sostegno delle donne vittime di violenza, stanziando 450 mila euro per finanziare il Reddito di Libertà. Questa misura, che prevede un contributo mensile fino a 400 euro per un anno, mira a supportare l’autonomia delle donne in difficoltà, in attesa dell’arrivo dei fondi statali previsti.

Cos’è il Reddito di Libertà

Il Reddito di Libertà è un assegno mensile destinato alle donne vittime di violenza che sono seguite da Centri antiviolenza ufficialmente riconosciuti e che si trovano in condizioni di bisogno economico. Questo contributo, cumulabile con altre misure di sostegno, viene erogato dall’Inps in un’unica soluzione per un massimo di 12 mensilità, fino a un totale di 4.800 euro. Le spese coperte possono includere anche quelle per l’istruzione e la formazione dei figli.

Dati e stanziamenti

Nel 2024 l’Emilia-Romagna ha stanziato 450 mila euro per iniziare a finanziare le prime 203 domande ricevute, con altre 12 in fase di istruttoria. Tra il 2022 e il 2023 la Regione ha trasferito 2,6 milioni di euro all’Inps per integrare le risorse nazionali, consentendo a oltre 700 donne di beneficiare del Reddito di Libertà. Di queste, 200 tramite risorse statali e oltre 500 grazie ai fondi regionali.

Dichiarazioni

Barbara Lori, assessora alle Pari Opportunità, ha sottolineato l’importanza di questa misura: “Ancora una volta abbiamo scelto di intervenire concretamente a sostegno del Reddito di Libertà, una misura importante che in tanti casi può davvero fare la differenza nella riconquista di una propria autonomia. Lo facciamo stanziando risorse dal bilancio regionale in modo da poter erogare i primi contributi relativi all’anno in corso, in attesa che si sblocchino i fondi statali”.

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