Recovery plan, slitta il CdM: bisogna attendere ancora. Per la scuola quasi 32 miliardi

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Era previsto per la mattina del 24 aprile il varo al Consiglio dei Ministri del Recovery Plan. L’entità del piano sarà di 221,5 miliardi di euro, di cui 69 a fondo perduto. Gli investimenti complessivi, sono pari a 221,5 miliardi: 191,5 miliardi entrano nel Recovery plan mentre 30 miliardi si aggiungono con il Fondo istituito dal Governo e finanziato con il deficit.

Non è ancora chiaro quando si riunirà il Consiglio dei ministri sul Recovery plan: la riunione è slittata di alcune ore. Fonti di governo parlano di “aggiustamenti su alcune voci“, in corso contatti con la Commissione Ue. Forte pressing dei partiti sulla proroga anche per il 2023 del superbonus.

Un punto definito “essenziale” dall’ex premier Conte che, per la prima volta, interviene su un tema di governo da leader del M5s, mentre i ministri del Movimento chiedono “garanzie nero su bianco”.

Anche il Pd spinge e chiede di inserire nel Pnrr condizionalità per l’occupazione di donne e giovani.

Il Piano prevede 6 missioni e 16 categorie di spesa, ognuna delle quali suddivisa in un elenco dettagliato di progetti di investimento, accompagnati da un cronoprogramma di realizzazione, condizione per ottenere i pagamenti dall’Ue, che avverranno sullo stato di avanzamento dei lavori. Solo l’anticipo, pari a circa 23-24 miliardi, arriverà con una procedura diversa, entro fine luglio, a patto che la commissione approvi il Pnrr.

Alla prima missione, quella digitalizzazione e dell’innovazione, vanno 42,5 miliardi, il 22% del totale. Sono 57 i miliardi i soldi che andranno al green (il 30% del totale) mentre sono 25,3 i miliardi per le infrastrutture per una mobilità sostenibile. La missione Istruzione e ricerca assorbirà 31,9 miliardi (il 17% delle risorse totali), mentre all’inclusione e alla coesione andranno 19,1 miliardi.

Recovery Plan, riforma del reclutamento: concorsi semplificati per titoli e servizi e prova computer based. BOZZA

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