Reclutamento, tutti uniti per modificare la riforma Bianchi: i partiti provano il fronte compatto. I possibili scenari

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La prossima settimana inizierà il momento chiave per la riforma del reclutamento: il decreto 36, licenziato dal Governo poche settimane fa, è attualmente al Senato. Dopo la lunga lista di emendamenti presentati dalle singole forze politiche, si starebbe cercando di trovare la quadra e di presentare un unico emendamento.

La conferma arriva da Mario Pittoni, senatore, vice presidente della Commissione Istruzione al Senato e responsabile Istruzione della Lega, che su Facebook scrive: “È in corso l’auspicata trattativa – le cui prove generali sono stati alcuni interventi sulla scuola approvati trasversalmente di recente – per la presentazione di un emendamento al decreto legge 36 che raccolga i punti condivisi dalle forze di maggioranza delle correzioni da apportare alla riforma del reclutamento dei docenti“.

Sappiamo che il nostro modello di reclutamento non è l’unico. E abbiamo scelto di proporre delle modifiche che possano riscontrare la convergenza con gli altri partiti politici”, aveva detto recentemente ad Orizzonte Scuola Tv Roberto Rampi, capogruppo del PD in commissione Istruzione e Cultura al Senato.

Da settimane infatti le forze politiche stanno discutendo su un testo unico da proporre con le modifiche approvate a 360° da tutti i soggetti. Non sarà facile trovare una soluzione veramente condivisa dalle varie anime che compongono le forze parlamentari, ma è probabile che ad un punto di equilibrio si arriverà,

Deve essere però chiaro che l’impianto generale resterà così. Lo ha chiarito il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi più volte. In molti si chiedono se questa rigidità del titolare di Viale Trastevere, non sia controproducente, considerando il fatto che il giorno dopo l’approvazione del decreto 36 Bianchi ha perso un pezzo importante,  il consigliere Ricciardi che ha dato le dimissioni.

Dal popolo della scuola le richieste di correttivi spaziano da una fase transitoria più vantaggiosa per i precari, agli idonei dei concorsi per la secondaria che chiedono le graduatorie di merito.

Come abbiamo scritto nei giorni scorsi, si lavora per trovare 470 milioni, cifra che servirebbe per salvare il taglio della carta del docenteche nell’ottica del Governo dal 2027 dovrebbe arrivare a 375 euro, e il taglio di organici previsto a causa della denatalità, con una flessione di 11.600 cattedre.

Bisogna capire quale orientamento assumeranno le forze politiche in merito agli altri punti caldi del decreto, come il percorso di abilitazione, un percorso semplificato per i precari con 3 anni di servizio e la strada della formazione incentivata, tutti temi al centro della protesta sindacale. Protesta che ha toccato il punto più alto con lo sciopero del 30 maggio.

TESTO DECRETO [PDF]

TUTTI GLI EMENDAMENTI PRESENTATI DAI PARTITI [PDF]

DOSSIER [PDF]

RELAZIONE TECNICA [PDF]

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