Reclutamento, concorso d’accesso ad un Biennio Formazione Docenti e poi selezione per titoli. Lettera

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Inviato da Antonio Deiara – Da quarant’anni sento parlare di lotta al precariato nella Scuola. Ho vissuto la chiamata diretta, l’applicazione della Legge 270/82, i Concorsi “riservati” contro quelli “ordinari” e la pseudo-taumaturgia della 107/15.

La precarietà della lotta al precariato scolastico si sconfigge in tre mosse e con costi assai contenuti. Prima mossa: tutti i docenti che hanno vinto un concorso vengano immessi in ruolo, in base alle graduatorie delle diverse discipline e ai posti disponibili nelle Regioni richieste dai vincitori; tutti i professori che possiedono un’abilitazione all’insegnamento, che ricordo è stata conseguita dopo aver superato un vero e proprio “Concorso di ammissione” con test, prova scritta e prova orale (e per la Musica e lo Strumento musicale, prova pratica), passino di ruolo con un “Concorso per Titoli”, a costo zero per lo Stato.

I milioni di euro risparmiati potranno essere investiti per l’attivazione di un “Biennio Formazione Docenti”, riservato a chi ha già insegnato per un triennio; al termine del Biennio, ancora il “Concorso per Titoli”.

Completato il trivalente percorso di riallineamento sopra definito, col conseguente esaurimento di tutte le Graduatorie da esaurire, chiunque scelga la “Professione docente” dopo la Laurea Magistrale (Università, Conservatorio di Musica e Accademia di Belle Arti) dovrà superare un “Concorso di accesso” ad un Biennio Formazione Docenti comprensivo di Tirocinio. A chiusura del Bi.For.Doc., un risparmioso “Concorso per Titoli” e l’immissione in ruolo.

Naturalmente, gli insegnanti che avranno superato il Concorso di ammissione al Biennio Formazione Docenti, potranno essere nominati per supplenze retribuite e monitorate con l’affidamento ad un docente Tutor, che fruirà di un monte-ore pagato; le ore di servizio e di funzione docente delle supplenze verranno considerate equipollenti alle ore di Tirocinio.

I vantaggi di una simile Road Map, in vista di 350.000 pensionamenti nella Scuola, sono diversi. Per esempio: drastica riduzione del numero dei contenziosi; disponibilità di supplenti che abbiano già dimostrato, in sede di Concorso d’accesso al Biennio Formazione Docenti, di possedere una preparazione pedagogico-didattica di base; impossibilità di generare nuovo precariato non abilitato; opportunità di mettere a frutto l’esperienza dei docenti “anziani” quali Tutor degli insegnanti in formazione; etc. L’alternativa alla citata Road Map? Il caos di oggi e di domani.

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