Reclutamento, Bianchi presenta la riforma: formazione iniziale con 60 Cfu, abilitazione e concorso. Per i precari percorso dedicato

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Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha concluso la giornata dedicata alla presentazione della bozza di riforma del reclutamento insegnanti: in mattinata il Ministro ha incontrato le forze politiche della maggioranza mentre nel pomeriggio incontro con le organizzazioni sindacali.

In base a quanto raccolto da Orizzonte Scuola, i contenuti che Patrizio Bianchi ha sottoposto sia ai parlamentari che ai sindacati non sarebbero definitivi. E’ infatti in corso un continuo con la commissione europea per definire il testo. Pertanto, non si escludono modifiche alla luce anche dei confronti del 12 aprile.

Sostanzialmente, come anticipato in precedenza, ci saranno due percorsi separati per quanto concerne la riforma del reclutamento: uno incentrato sulla formazione iniziale, con un percorso che prevede una Laurea Magistrale o a ciclo unico, un corso di formazione che verrà impartito da centri di Ateneo per il conseguimento di 60 crediti formativi e una prova di abilitazione che darà l’accesso al concorso a cattedra. Al superamento di quest’ultimo si accederà all’anno di prova che si concluderà con la valutazione finale e la definitiva immissione in ruolo.

Per quanto riguarda la formazione presso gli Atenei, è prevista la creazione dei percorsi in stretta correlazione con il mondo della scuola;

L’altra faccia del reclutamento si concentra sui docenti precari: si prevede infatti un percorso dedicato per supplenti storici che abbiano al loro attivo 36 mesi di attività. Questi insegnanti potranno accedere direttamente al concorso pubblico e procedere successivamente ad un riallinemento formativo tramite un contratto part-time ed un percorso finalizzato all’acquisizione di 30 CFU nei centri di Ateneo, con successiva prova di abilitazione ed anno di prova.

C’è poi un terzo canale, definito transitorio, che vedrebbe l’intenzione di accelerare l’immissione in ruolo dei docenti fino al 2024.

Una grossa novità è la formazione continua per il personale. Per incentivarla il governo ipotizza una progressione stipendiale accelerata per i docenti che frequentano con profitto corsi selezionati.

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