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Rap in classe, la storia di Amir per un progetto didattico: come integrare il rap a scuola

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L’Hip-Hop, nato come cultura di aggregazione nei ghetti, si è trasformato in una delle modalità espressive più radicate nella cultura giovanile. Questo movimento, che comprende il breaking, il djing, l’mcing (rap) e il writing, non è solo arte, ma può diventare anche uno strumento pedagogico capace di rispondere alle sfide educative contemporanee.

Ognuna delle quattro discipline dell’Hip-Hop, infatti, racchiude un nucleo pedagogico significativo:

  • breaking: favorisce la scoperta e l’affermazione della corporeità, riappropriandosi degli spazi fisici;
  • djing: promuove l’innovazione, riassemblando culture e suoni di origine diversa;
  • mcing (Rap): sviluppa il linguaggio come strumento di denuncia sociale e narrazione di sé;
  • writing: stimola la creatività e la riappropriazione dello spazio urbano.

Questi elementi offrono agli adolescenti un modo per confrontarsi con se stessi e con il mondo, rispondendo al bisogno di senso e di espressione in una società sempre più liquida e complessa.

Il Rap come strumento pedagogico

Il Rap non è solo musica: è narrazione, denuncia, educazione. Lo dimostra Amir Issaa, rapper ed educatore, nel suo libro Rap in classe, dove racconta come questa forma di espressione sia diventata un potente strumento didattico per trasformare vite, abbattere stereotipi e dare voce a chi non ne ha.

Amir Issaa è cresciuto a Roma in un contesto familiare e sociale complesso. La musica, in particolare il Rap, è stata per lui una via di fuga e di rinascita, un mezzo per affrontare le difficoltà e dare forma alla sua identità. Ma il percorso di Amir non si è fermato all’espressione personale: ha scelto di trasformare la sua esperienza in un progetto educativo, portando il Rap nelle scuole, nelle carceri e nei contesti sociali più fragili.

Un linguaggio universale per emozioni e diritti

Attraverso il Rap, Amir ha dimostrato che è possibile esplorare emozioni profonde, rivendicare diritti e raccontare storie spesso inascoltate. Questa forma d’arte, con il suo ritmo e le sue rime, diventa un veicolo potente per trasmettere messaggi di inclusione e giustizia sociale. Gli studenti, guidati da laboratori creativi, scoprono come raccontare sé stessi e affrontare temi complessi, sviluppando pensiero critico e competenze trasversali.

Un linguaggio didattico per le scuole

Nel suo libro Rap in classe, Amir propone un metodo per integrare il Rap nella scuola secondaria, valorizzandolo come strumento narrativo e di apprendimento. Il volume include una panoramica sulla storia del Rap e della cultura Hip Hop, dalle sue origini negli anni Settanta come mezzo per sostenere i diritti civili, fino al suo ruolo attuale nelle battaglie contro le discriminazioni di genere e razziali. Attraverso laboratori e attività pratiche, gli studenti possono analizzare testi rap, scoprire le sue strutture linguistiche e utilizzarlo per raccontare di sé o sintetizzare concetti complessi appresi in aula.

Attività pratiche per gli insegnanti

Amir propone laboratori pratici che aiutano gli insegnanti a integrare il Rap nelle attività scolastiche, con esercizi che includono:

  • analisi dei testi rap per esplorare temi sociali e culturali;
  • scrittura creativa per raccontare storie personali;
  • uso del Rap per il debate, dove gli studenti possono sostenere e discutere una tesi su temi di attualità.

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