Ramadan, prof musulmano a Valditara: difendo crocefisso in aula, eppure siamo considerati minaccia. Spesso studenti musulmani sono maggioranza. Lettera
Inviata da Hassan Samid – Gentile Ministro Valditara, sono uno dei tantissimi insegnanti precari della scuola italiana, ma tra i pochissimi ad essere di fede musulmana. Da molti anni sono attivo nel dialogo interreligioso e sono tutt’ora presidente di una associazione culturale islamica.
Eppure non ho mai smesso e mai smetterò di difendere, anche pubblicamente, il crocifisso nelle aule, i presepi a Natale e ogni simbolo religioso che rappresenti la cultura religiosa storica nella quale si riconosce una grande maggioranza dei cittadini di questo Paese.
D’altro canto però, la realtà della scuola italiana ci mette di fronte alle classi di oggi che non sono altro che un anticipo della società di domani. In molti istituti gli
studenti musulmani sono maggioranza, in tantissimi altri rappresentano una fetta notevole di chi siede tra i banchi. Mi permetto di parlare a nome di questi bambini,
ragazzini e ragazzi: ci farebbe molto piacere ricevere anche solo un gesto, seppur simbolico, di considerazione da parte Sua verso la religione islamica, specie in occasione del mese sacro del Ramadan. Gli ultimi eventi di cronaca riguardanti la decisione di un Dirigente scolastico di dichiarare festa l’ultimo giorno di Ramadan potevano essere un’occasione, che Lei evidentemente non ha voluto cogliere.
Non abbiamo mai chiesto la rimozione di simboli religiosi dalle aule ne protestato per una recita natalizia, così come nelle mense scolastiche spesso rinunciamo a far
valere il nostro diritto ad alimenti alternativi. Eppure abbiamo sempre la sensazione di essere considerati quasi una minaccia o un disturbo e usati per vergognose propagande politiche. Io invece ne approfitto per ricordarLe che continuerò a difendere i crocifissi, i presepi, le recite: in nome di Allah, il Clemente, il Misericordioso.