Ramadan a scuola, ecco alcune indicazioni per gli studenti musulmani in Italia
Più di un quarto dei musulmani residenti in Italia è di cittadinanza marocchina, e il prossimo 10 marzo inizierà il Ramadan, il mese sacro che prevede il digiuno dall’alba al tramonto per tutti i credenti adulti. Come conciliare la frequenza scolastica con il digiuno? Quali sono i diritti e i doveri di studenti e istituti?
Il Ramadan a scuola: un equilibrio delicato
La scuola italiana è pubblica e aperta a tutti, senza distinzione di religione. Deve quindi garantire il diritto di istruzione a tutti gli studenti, nel rispetto delle loro libertà religiose. Il digiuno del Ramadan è un precetto religioso importante per molti musulmani, ma può avere un impatto sulla salute e sulla capacità di apprendimento.
Cosa dice la normativa
La normativa italiana tutela la libertà religiosa e il diritto all’istruzione. Le scuole sono tenute a valutare le misure più idonee per garantire il giusto equilibrio tra questi due diritti.
Alcune possibili soluzioni
- Menu scolastici differenziati: le mense scolastiche potrebbero offrire alternative per gli studenti che digiunano.
- Momenti di preghiera: le scuole potrebbero mettere a disposizione uno spazio per gli studenti che desiderano pregare.
- Didattica digitale integrata: per gli studenti che frequentano la scuola serale, la DAD potrebbe essere una soluzione per conciliare il digiuno con le lezioni.
Un esempio virtuoso: l’Istituto Marco Polo di Firenze
Lo scorso anno, l’Istituto Marco Polo di Firenze ha messo a disposizione degli studenti musulmani un’aula per la preghiera durante il Ramadan. Un’iniziativa lodevole che ha permesso di conciliare il rispetto della libertà religiosa con le esigenze didattiche.