Raddoppio delle ore di assistenza per bambino autistico: la sentenza del tribunale di Torino

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Il tribunale di Torino ha recentemente stabilito che la condotta di un consorzio socio-assistenziale, composto da alcuni Comuni nell’area metropolitana della città, è da considerarsi “discriminatoria”.

L’ente aveva concesso a un alunno di scuola primaria con autismo solo sette ore settimanali di assistenza specialistica, a fronte delle 14,5 ore necessarie. La decisione è stata comunicata dalla First (Federazione Italiana Rete Sostegno e Tutela Diritti delle persone con disabilità), che ha supportato il genitore del bambino nella battaglia legale e ha dichiarato di “condividere totalmente i principi espressi” nella sentenza.

Durante il procedimento, è stata ascoltata la testimonianza della sindaca di uno dei Comuni coinvolti, insieme a quella di due operatrici sociali. Le rappresentanti hanno riferito che la disponibilità di risorse economiche del consorzio era limitata, e si sono richiamate a una sentenza del Consiglio di Stato che avrebbe giustificato una riduzione delle ore di assistenza.

La First ha evidenziato come il tribunale di Torino abbia seguito un importante principio espresso dalla Corte Costituzionale nel 2016, secondo cui è la tutela dei diritti incomprimibili a dover incidere sulla gestione del bilancio, e non viceversa. In altre parole, l’equilibrio economico non può essere utilizzato come motivo per ridurre l’assistenza a chi ne ha diritto.

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