Quota 96, la questione rimarrà nelle mani dei tribunali

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La questione Quota 96 sembra non poter trovare soluzioni diverse rispetto a quella dei tribunali. Inutili gli appelli politici.

La questione Quota 96 sembra non poter trovare soluzioni diverse rispetto a quella dei tribunali. Inutili gli appelli politici.

Il Governo ha bocciato gli emendamenti presentati da varie forze politiche alla Legge di stabilità e che pensionavano i Quota 96 2012 del comparto scuola dal 1 settembre 2014.

Emendamenti la cui sorte abbiamo praticamente seguito in diretta durante la votazione in V Commissione, che ha visto il Governo mettere un pesante veto.

La soluzione dei Quota 96, per l'esecutivo, è da attuare tramite la riforma contenuta nelle linee guida "La Buona scuola", se di soluzione si può parlare. Infatti, non si intende pensionare gli aventi diritto, ma di collocarli (se lo vorranno) nell'organico funzionale per svolgere mansioni diverse dall'insegnamento.

A nulla sono valsi gli appelli da parte dei politici maggiormente impegnati nella soluzione del problema, dall'on Marzana, all'On Ghizzoni. Quest'ultima, in particolare, ha evidenziato come siamo in presenza di una situazione a livello giudiziario al quanto ingarbugliata, con sentenze che sono in contrasto tra loro.

Ha fatto scalpore, ricordiamo, la sentenza del giudice di Salerno che ha pensionato retroattivamente una ventina di docenti rientranti nel criterio della Quota 96, ma è anche vero che ci sono altre sentenze che ne bocciano la pretesa.

Quindi? La soluzione prospettata dalla Ghizzoni era di carattere politico, perché si mettesse ordine al balletto delle sentenze. Appello rimasto inascoltato, aprendo alla roulette dei tribunali la soluzione del problema.

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