Quasi un milione gli alunni con cittadinanza non italiana che frequentano la scuola. Save The Children: “Legge su cittadinanza è superata. Supportare al meglio la scuola”
“La legge sulla cittadinanza attualmente in vigore, che risale ormai a più di trent’anni fa, è superata e ha un impatto negativo sulla vita di centinaia di migliaia di bambine, bambini e adolescenti in Italia che, quotidianamente, si scontrano con barriere formali che impediscono loro di sognare e progettare concretamente il loro futuro”.
Lo afferma Save the Children che oggi ha promosso “Diritto e diritti di cittadinanza: quale spazio per i bambini e le bambine?“, un confronto tra società civile e mondo della politica sulla tematica.
“La riapertura del dibattito sul tema – prosegue – è, dunque, un’occasione da non perdere per lavorare ad una riforma che metta al centro i diritti di tutti quei minori che nascono e/o crescono nel nostro Paese, ma che attualmente sono italiani di fatto e non di diritto“.
“Dopo anni di tentativi per riportare il dibattito sulla cittadinanza al centro dell’agenda politica, che hanno visto impegnata anche la nostra Organizzazione, ora è il momento – sottolinea Daniela Fatarella, direttrice generale di Save The Children – di fare passi avanti concreti per riconoscere finalmente questo diritto a bambini, adolescenti e giovani nati e/o cresciuti in Italia“.
“Ci rivolgiamo quindi con forza alla politica – aggiunge – perché si lavori insieme per modificare una legge che non rappresenta più il Paese. Inoltre, affinché tale cambiamento non sia solo formale, è cruciale dargli concretezza, sostenendo luoghi e spazi quotidiani di condivisione, come la scuola, che va ascoltata e supportata per il suo ruolo cruciale nel percorso verso una società più coesa e più giusta“.
L’analisi di Save the Children
L’analisi si concentra sul fatto che sono infatti quasi un milione gli alunni con cittadinanza non italiana che frequentano la scuola (914.860 studentesse e studenti, l’11,2% del totale degli iscritti) , poco più della metà concentrati nel primo ciclo di istruzione. Di questi, ben il 65,4% è nato in Italia.
Secondo uno studio realizzato da Save the Children nel 2023 , infatti, il 45,5% degli studenti italiani (43,2% per i cittadini italiani con background migratorio) intervistati ritiene di poter ottenere un diploma di laurea, un master o un dottorato, dato che scende al 35,7% per gli studenti con background migratorio senza cittadinanza.
Inoltre, il 17,9% degli studenti con background migratorio senza cittadinanza italiana afferma di non sentirsi mai o quasi mai parte della scuola, percentuale che scende al 13,8% per gli studenti con background migratorio e con cittadinanza italiana e al 10,6% per i coetanei con entrambi i genitori italiani.
Un’ulteriore ricerca realizzata da Save the Children tra il 2023 e il 2024 in tema di aspirazioni e aspettative ha mostrato come il 58,7% degli adolescenti con background migratorio desideri trasferirsi all’estero nel futuro rispetto al 34,9% dei 15-16enni di origine italiana.