“Quando si parla di portare il modello scolastico finlandese ricordate di puntare il dito contro un certo modello di genitore italiano”: è scontro aperto sui social tra docenti e genitori
Docenti accusati di scarsa autorità, genitori sindacalisti dei propri figli che li difendono fino alla negazione di un problema palese. Forse non è questo il caso, ma è certo che la docente “sparata” con pallini di gomma ha scatenato un putiferio, soprattutto quando uno dei genitori degli studenti coinvolti ha fatto ricorso facendo annullare la sospensione del figlio. Operazione della quale non conosciamo i dettagli, se non da notizie riportate di seconda mano, ma che non ha mancato di far infuriare i docenti che puntano il dito contro un “certo tipo di genitori”.
Tutti uguali? Non bisogna dimenticare che anche i docenti, nella maggior parte dei casi, sono anche genitori e che c’è genitore e genitore.
Però, a leggere i commenti su Facebook, legati al fatto di cronaca della docente che ha ricevuto una “pistolettata” in classe (con pallini di gomma) durante la sua funzione di pubblico ufficiale, il rapporto tra le due categorie pare mostrare qualche linea di tensione.
“Quando si parla di portare in Italia il modello scolastico Finlandese, ricordate di puntare il dito contro questo modello di GENITORE ITALIANO…”, il commento di Caterina che lega due argomenti caldi del momento ha fatto il suo bel percorso in termini di pollici sollevati stile Facebook. “Giustissimo”, conferma Nadia; “Esattamente”, MononokeHime (?), “Vergognoso il genitore che ha fatto ricorso (e si capisce perché il figlio commetta gesti del genere”, Mariarosaria.
“A cosa serve intervenire sui figli se esistono genitori che non accettano neanche l’evidenza? E’ persa a tavolino …”, l’amaro commento di Silvia. “Arrivati al capolinea”, depone le armi Lia.
Raffaella fa una riflessione di più ampio respiro sull’accaduto, “Io ,da genitore non avrei sicuramente fatto ricorso ma mi sarei semplicemente chiesto dove ho sbagliato, cosa ho insegnato a mio figlio , che figlio sto crescendo e sono ancora capace di riparare ai danni fatti. Perché oggi si è colpito una docente ma la prossima volta chi sarà il bersaglio. Troppo spesso la cronaca ci racconta di giovani che senza forte motivazione compiono atti violenti anche contro i propri cari, allora ci vogliamo porre delle domande invece di trovare giustificazioni?”
Stesso ragionamento da parte di Daniela, “Certo….i genitori sono peggio dei figli ecco perché poi succedono queste cose. Se mi chiamassero da scuola di mio figlio per comunicarmi una cosa del genere….oioi non ci voglio pensare. Al solo pensiero mi prudono le mani! Altro che ciabattate gli darei…” Mentre per Giovanni il problema è più ampio “Questo denota una società malata che deve essere curata”.
E Anna Maria pare confermare, inconsapevolmente, facendo rivivere uno scontro sotteso tra docenti e “certi” genitori facendo riflettere sul fatto che si dimentica che in ballo ci sono le vite di giovani in crescita: “Quando insegnavo ad un genitore che difendeva il figlio dicendomi che ero io che ce l’avevo col figlio, ho risposto che la mia responsabilità di educazione nei riguardi del figlio finiva quando il ragazzo usciva dalla scuola, mentre, il figlio delinquente sarebbe rimasto a lei. Anni dopo ho letto sul giornale che lo stesso era stato posto agli arresti domiciliari ……”