Quando i brutti voti finiscono in tribunale: sempre più genitori in Svizzera contestano le decisioni delle scuole. Un fenomeno in crescita, anche se le possibilità di successo sono scarse

Prima le proteste a scuola, poi, in caso di esito negativo, il ricorso legale. È questa la nuova tendenza in Svizzera, dove un numero crescente di genitori si affida agli avvocati per contestare brutti voti, annotazioni sul comportamento o bocciature dei propri figli.
Il Tages-Anzeiger riporta un aumento significativo dei ricorsi presentati contro le scuole. A Zurigo, ad esempio, sono stati registrati 32 ricorsi contro le scuole medie in un solo anno, un dato in netta crescita rispetto al passato. Anche a Basilea e negli altri cantoni i numeri sono a due cifre.
Dalle pagelle alle note disciplinari: cosa finisce sotto accusa
Come segnala la stampa locale, i voti non sono l’unico motivo di scontro. I genitori contestano anche le annotazioni disciplinari, come nel caso, riportato da alcuni giornali, di un alunno delle elementari che aveva preso a calci un compagno durante una partita di calcio. La scuola aveva comminato una sospensione e il divieto di giocare a calcio fino alle vacanze estive. Il padre, con l’assistenza di un avvocato, ha presentato ricorso, senza successo.
Ricorsi difficili da vincere
Le possibilità di successo per questo tipo di ricorsi sono però molto basse. Spesso è difficile contestare nel merito un voto o un provvedimento disciplinare. Un caso emblematico è quello di una famiglia di Zurigo che ha intrapreso una battaglia legale durata quattro anni per contestare la bocciatura del figlio dodicenne. La famiglia, difesa da un avvocato, sosteneva che la scuola non avesse conservato le copie degli esami del ragazzo, rendendo impossibile calcolare correttamente la media dei voti. Il Tribunale federale ha però respinto il ricorso, affermando che lo studente, in possesso degli originali degli esami, avrebbe potuto monitorare il proprio andamento scolastico.
Le eccezioni e il rischio di un eccesso di legalità
Nonostante le difficoltà, ci sono casi in cui i ricorsi hanno avuto successo. Un legale spiega che ciò accade soprattutto quando “un singolo punto può cambiare le sorti di un ragazzo”, come nel caso di uno studente di una scuola privata di Zurigo a cui era stato negato l’accesso a una scuola cantonale per un soffio. Il tribunale amministrativo ha riconosciuto un errore nella correzione di un compito di matematica, errore che ha permesso allo studente di ottenere il punto necessario per l’ammissione.