Quaderno Eurydice su “Validation of non-formal and informal learning in higher education in Europe” pubblicato dalla Commissione Europea: l’Italia valutata positivamente

WhatsApp
Telegram

Il rapporto “Validation of non-formal and informal learning in higher education in Europe“, pubblicato dall’European Commission / EACEA / Eurydice è sttao completato nell’aprile 2024 e pubblicato qualche giorno fa.Il rapporto esplora in dettaglio come l’apprendimento non formale e informale – acquisito al di fuori delle istituzioni educative tradizionali attraverso esperienze lavorative, corsi online, o autoapprendimento – può essere riconosciuto e validato nell’ambito dell’istruzione superiore europea.

Il documento Euridice

Il documento analizza le politiche e le pratiche per:

  • Offrire vie alternative di accesso all’istruzione superiore mediante la validazione di apprendimenti non formali e informali.
  • Consentire agli studenti di soddisfare i requisiti di studio attraverso la validazione di queste forme di apprendimento.
  • Identificare le attività di apprendimento che sono suscettibili di essere validate.
  • Implementare processi di assicurazione della qualità per garantire la validità e l’affidabilità della validazione.

Le vie alternative

Attraverso queste analisi, il rapporto sottolinea l’importanza di tali validazioni per incrementare l’accessibilità e la flessibilità nell’istruzione superiore, riconoscendo ufficialmente competenze e conoscenze acquisite in contesti non convenzionali e valorizzando diversi percorsi di apprendimento. Il rapporto “Validation of non-formal and informal learning in higher education in Europe” approfondisce come le vie alternative di accesso all’istruzione superiore possano essere offerte attraverso la validazione dell’apprendimento non formale e informale. Ecco un’analisi dettagliata di questa tematica basata sulle informazioni contenute nel documento:

1. Concetto di accesso alternativo

Il concetto di “accesso alternativo” si riferisce alla possibilità di accedere all’istruzione superiore senza i tradizionali requisiti di ammissione, come i diplomi di scuola superiore, sfruttando la validazione di competenze acquisite in contesti non formali e informali. Questo approccio riconosce il valore dell’apprendimento avvenuto al di fuori dell’ambiente educativo strutturato, come quello acquisito sul lavoro, attraverso l’autoapprendimento, o partecipando a iniziative di formazione organizzate da enti non i.

2. Metodi di validazione

Il processo di validazione è cruciale per assicurare che l’apprendimento non formale e informale soddisfi i criteri di conoscenza e competenza richiesti per l’ingresso nell’istruzione superiore. Questo processo può includere la valutazione delle prove documentali, colloqui, test pratici o la presentazione di un portfolio di lavori o esperienze che dimostrano le competenze acquisite.

3. Ostacoli e considerazioni legali

Il documento evidenzia che, nonostante la disponibilità di queste alternative, esistono diverse sfide legali e istituzionali che possono limitare la loro implementazione efficace. Per esempio, alcuni sistemi educativi possono imporre restrizioni sull’ammissibilità di certi tipi di apprendimento non formale e informale, o possono richiedere esami aggiuntivi anche dopo la validazione delle competenze.

4. Benefici e impatto

La possibilità di utilizzare la validazione di apprendimenti non formali e informali come via di accesso all’istruzione superiore ha diversi benefici potenziali:

  • Inclusività: Aumenta l’accesso all’istruzione superiore per gli individui che potrebbero non avere percorsi educativi tradizionali ma possiedono competenze e conoscenze rilevanti.
  • Flessibilità: Offre un’opportunità per le persone di essere riconosciute per le loro esperienze di apprendimento e di avanzare nella loro carriera educativa e professionale.
  • Valorizzazione delle competenze: Riconosce e valorizza l’apprendimento che avviene in contesti diversi, promuovendo una visione più olistica dell’educazione e del suo valore.

5. Esempi specifici

Il rapporto fornisce esempi di come diversi paesi europei stiano adottando questo approccio. Ad esempio, in alcuni paesi dell’UE, come evidenziato nel documento, è possibile accedere all’istruzione superiore superando un esame di ammissione che valuta le competenze acquisite attraverso esperienze non formali e informali, a prescindere dai titoli di studio formali.

In sintesi, il rapporto dimostra come la validazione dell’apprendimento non formale e informale possa fungere da ponte significativo per l’accesso all’istruzione superiore, supportando l’ideale di un’apprendimento continuo e accessibile a tutti. Questi metodi alternativi non solo allargano il bacino di utenza delle istituzioni educative superiori ma riconoscono anche il valore dell’apprendimento che avviene fuori dalle aule tradizionali.

La validazione dell’apprendimento non formale e informale

Nel rapporto “Validation of non-formal and informal learning in higher education in Europe” sono inclusi esempi specifici che illustrano come diversi paesi europei implementano la validazione dell’apprendimento non formale e informale per facilitare l’accesso all’istruzione superiore. Ecco alcuni dettagli rilevanti estratti dal documento:

1. Spagna

In Spagna, gli individui che non possiedono qualifiche he tradizionali possono accedere all’istruzione superiore attraverso la validazione delle loro esperienze lavorative e professionali, purché abbiano raggiunto l’età di 40 anni. Esistono anche test di ammissione specifici per candidati sopra i 25 e i 45 anni, che possono integrare la valutazione delle esperienze di apprendimento non formale e informale.

2. Francia

La Francia offre un sistema chiamato “Validation des Acquis Professionnels” (VAP), che permette l’accesso diretto ai programmi di laurea universitari validando l’esperienza professionale (retribuita o non), la formazione o le competenze personali sviluppate al di fuori di un sistema formativo. Il sistema VAP è parte di una strategia più ampia che include il “Diplôme d’Accès aux Études Universitaires” (D.A.E.U.), equivalente al diploma di maturità, che apre la strada all’istruzione superiore. Oltre al VAP e al D.A.E.U., la Francia utilizza anche la “Validation des Acquis de l’Expérience” (VAE), che permette agli individui di ottenere titoli completi o parziali basati sull’esperienza lavorativa. Questo sistema è particolarmente utile per gli adulti che hanno accumulato anni di esperienza lavorativa senza avere un formale percorso educativo.

3. Portogallo

Il Portogallo ha un programma specifico, “Programa Maiores de 23”, che valuta l’esperienza educativa e professionale dei candidati sopra i 23 anni. Questo programma richiede anche un esame di ammissione che valuta le conoscenze e le competenze considerate essenziali per il corso scelto, integrando così l’apprendimento formale con quello non formale e informale.

4. Norvegia

In Norvegia, il criterio “23/5” consente l’accesso all’istruzione superiore per i candidati senza le qualifiche d’ingresso standard. I candidati devono avere almeno 23 anni e dimostrare di avere almeno 5 anni di esperienza lavorativa e/o educativa. Anche l’assistenza ai bambini o la sofferenza per una lunga malattia possono soddisfare parte di questo requisito.

5. Svezia

La Svezia ha introdotto un progetto pilota con un test di idoneità di base per l’ammissione all’istruzione superiore, destinato a persone di almeno 24 anni che non hanno completato l’istruzione secondaria superiore o l’equivalente nell’educazione per adulti. Un risultato approvato nel test conferisce l’idoneità di base per l’istruzione superiore in tutte le università svedesi.

6. Italia

L’Italia permette la validazione dell’apprendimento non formale e informale principalmente attraverso i processi di Riconoscimento dei Crediti Formativi Universitari (CFU) per esperienze professionali e formative correlate ai corsi di studio. Questo sistema è spesso utilizzato per accorciare la durata dei percorsi di studio universitario per gli studenti che possono dimostrare di aver già acquisito competenze rilevanti attraverso esperienze lavorative o altri tipi di apprendimento non formale.

7. Germania

In Germania, diversi Länder hanno approcci specifici per la validazione dell’apprendimento non formale e informale. Ad esempio, in alcuni stati è possibile ottenere l’accesso all’istruzione superiore dimostrando competenze acquisite attraverso esperienze professionali o altri percorsi di apprendimento. Questi sistemi sono spesso regolati da accordi a livello di stato e variano notevolmente in tutto il paese.

8. Belgio

Il Belgio offre due sistemi distinti di validazione: nella comunità fiamminga e nella comunità francofona. Entrambi i sistemi permettono la validazione dell’apprendimento non formale e informale per l’accesso all’istruzione superiore e per ottenere crediti in corsi di studio. In particolare, nel Belgio francofono, il processo di validazione è ben strutturato e può portare sia all’ammissione universitaria che al riconoscimento di crediti per competenze specifiche.

9. Regno Unito

Anche se non parte dell’Unione Europea, il Regno Unito ha sistemi avanzati per la validazione dell’apprendimento non formale e informale, noti come Accreditation of Prior Experiential Learning (APEL). Le università britanniche utilizzano spesso l’APEL per valutare se l’esperienza lavorativa e le competenze acquisite possono tradursi in crediti i, consentendo agli studenti di accedere ai corsi di studio o di ridurne la durata.

Considerazioni Generali

Mentre i sistemi di validazione dell’apprendimento non formale e informale sono implementati in molti paesi europei, le modalità specifiche e l’efficacia di tali sistemi variano a seconda delle politiche nazionali, delle normative e dell’accettazione culturale di queste pratiche educative. Questo panorama diversificato riflette le diverse filosofie educative e la volontà politica di riconoscere e valorizzare forme di apprendimento che si verificano al di fuori delle istituzioni educative tradizionali. La sfida rimane nell’assicurare che questi processi siano equi, trasparenti e validi su larga scala, per garantire che tutti gli studenti abbiano accesso equo all’istruzione superiore e alle opportunità che essa offre.

Soddisfare i requisiti di studio attraverso la validazione dell’apprendimento non formale e informale

Il rapporto “Validation of non-formal and informal learning in higher education in Europe” esplora in maniera approfondita come gli studenti possono soddisfare i requisiti di studio attraverso la validazione dell’apprendimento non formale e informale. Questo aspetto è cruciale per comprendere come l’istruzione superiore europea sta evolvendo verso un riconoscimento più inclusivo e flessibile delle diverse forme di apprendimento. Ecco un’analisi dettagliata di questa tematica:

1. Concetto di validazione per il completamento del corso

La validazione dell’apprendimento non formale e informale può essere utilizzata per esonerare gli studenti da alcuni moduli o requisiti di un corso di studio. In questo modo, gli studenti possono evitare la ripetizione di contenuti che hanno già appreso attraverso esperienze lavorative, formazione professionale o altre attività educative non formali, come workshop, seminari, o autoapprendimento online.

2. Processi di valutazione

Per validare queste forme di apprendimento, le istituzioni superiori implementano vari processi di valutazione, che possono includere esami, valutazione di portafogli di lavori, colloqui o prove pratiche. Questi metodi sono progettati per assicurare che l’apprendimento non formale e informale soddisfi gli stessi standard di qualità e competenza dei programmi formali.

3. Implicazioni per i piani di studio

Le università devono quindi adeguare i loro piani di studio per integrare queste forme di validazione. Ciò implica spesso una revisione dei curricula per includere criteri flessibili che riconoscano una varietà di percorsi di apprendimento. Questo può portare a un cambiamento significativo nel modo in cui l’istruzione superiore viene progettata e offerta, rendendola più personalizzata e adattabile alle esigenze individuali degli studenti.

4. Esempi specifici

  • In Finlandia, le università hanno il diritto di decidere autonomamente in merito al riconoscimento dell’apprendimento non formale e informale per l’ottenimento di crediti i.
  • In Germania, diverse università utilizzano processi di Anrechnung (riconoscimento dei crediti) per valutare le competenze acquisite fuori dall’ambiente universitario e integrarle nel percorso di studi degli studenti.
  • In Spagna e in Francia, le normative permettono agli studenti di utilizzare l’esperienza lavorativa per convertirla in crediti i, con specifiche limitazioni percentuali sul totale dei crediti ottenibili attraverso queste vie.

5. Sfide e considerazioni

Una delle principali sfide nella validazione dell’apprendimento non formale e informale è garantire l’equità e la trasparenza del processo. Le istituzioni devono stabilire criteri chiari e coerenti per la valutazione e il riconoscimento di queste forme di apprendimento. Inoltre, è essenziale che queste politiche siano comunicate in modo chiaro agli studenti per garantire che tutti gli interessati comprendano le opportunità disponibili e i requisiti necessari per la loro attuazione.

6. Impatto sul successo degli studenti

L’integrazione di queste politiche può avere un impatto significativo sul successo degli studenti, specialmente per quelli non tradizionali, che potrebbero sentirsi più valorizzati e motivati a completare i loro studi sapendo che le loro esperienze precedenti sono riconosciute e valorizzate.

In sintesi, la validazione dell’apprendimento non formale e informale rappresenta una trasformazione significativa nei criteri di avanzamento o, spostando l’accento da un approccio puramente tradizionale basato su lezioni frontali e esami a uno più inclusivo che valorizza una gamma più ampia di esperienze e competenze. Questo non solo migliora l’accessibilità e la personalizzazione dell’istruzione superiore ma promuove anche una cultura di apprendimento continuo e flessibile.

La validazione dell’apprendimento non formale e informale nel contesto dell’istruzione superiore italiano

In Italia, la validazione dell’apprendimento non formale e informale nel contesto dell’istruzione superiore è una pratica relativamente ben sviluppata, che consente agli studenti di integrare le competenze acquisite in contesti lavorativi o attraverso altre esperienze di vita nel loro percorso educativo. Ecco un’analisi dettagliata delle pratiche di validazione in Italia, basata sul contesto più ampio del rapporto europeo:

Contesto normativo e implementazione

In Italia, il riconoscimento e la validazione dell’apprendimento non formale e informale sono regolamentati da normative nazionali che offrono agli atenei la flessibilità di adattare questi processi alle loro specifiche esigenze didattiche e agli standard i. Gli atenei possono quindi riconoscere crediti formativi universitari (CFU) per le competenze acquisite attraverso esperienze professionali pertinenti, formazione continua, e altre attività educative non formali come corsi online, seminari e workshop.

Processi di valutazione

La validazione in Italia avviene attraverso una varietà di metodi di valutazione, che possono includere la valutazione di portafogli di lavori, testimonianze di esperienze lavorative, interviste, e talvolta esami specifici. Le università devono stabilire criteri trasparenti e coerenti per garantire che l’apprendimento riconosciuto soddisfi gli standard i richiesti per il corso di studio.

Esempi pratici

  • Alcuni atenei, come l’Università di Bologna e l’Università di Milano, hanno implementato politiche specifiche per la validazione dell’apprendimento non formale e informale, permettendo agli studenti di abbreviare il tempo necessario per completare i loro studi universitari.
  • Le università italiane spesso collaborano con enti di formazione professionale e altre istituzioni per facilitare il processo di riconoscimento delle competenze acquisite al di fuori del contesto o tradizionale.

Sfide e opportunità

Una sfida significativa nell’implementazione della validazione dell’apprendimento non formale e informale in Italia riguarda la varietà di approcci tra le diverse università. Mentre alcune istituzioni hanno sviluppato sistemi robusti per la validazione, altre potrebbero essere agli inizi o potrebbero non avere risorse sufficienti per implementare processi efficaci. Tuttavia, questa diversità offre anche l’opportunità di condividere le migliori pratiche e sviluppare standard comuni che possano essere adottati a livello nazionale.

Impatto su studenti e istituzioni

La validazione dell’apprendimento non formale e informale ha il potenziale per aumentare l’accessibilità all’istruzione superiore, specialmente per gli studenti adulti o quelli che lavorano, che potrebbero non avere percorsi educativi tradizionali ma possiedono competenze rilevanti. Promuove un sistema educativo più inclusivo e flessibile, che valuta e riconosce una gamma più ampia di esperienze di apprendimento.

In conclusione, mentre l’Italia ha fatto progressi significativi nel riconoscimento dell’apprendimento non formale e informale, ci sono ancora opportunità per standardizzare e migliorare questi processi per garantire equità e coerenza in tutto il sistema educativo superiore. Questo non solo aiuterà a modernizzare l’istruzione superiore italiana ma fornirà anche maggiori opportunità agli studenti di tutte le età e provenienze.

Panoramica delle attività di apprendimento

Il rapporto “Validation of non-formal and informal learning in higher education in Europe” offre una panoramica delle attività di apprendimento che possono essere validate nei vari paesi europei, compresa l’Italia. In una sezione specifica vengono analizzate le diverse forme di apprendimento che possono essere riconosciute e quali criteri e prassi vengono adottati per la loro validazione.

Tipologie di Apprendimento Valutate

  1. Apprendimento non formale: Include corsi, seminari, workshop o altre attività educative che non sono parte di un programma di studi strutturato ma che sono organizzati e condotti con un intento educativo chiaro. Questi possono includere corsi di formazione professionale, corsi online, e programmi di sviluppo delle competenze offerti da organizzazioni non governative o aziende.
  2. Apprendimento informale: Si riferisce all’apprendimento che avviene attraverso l’esperienza lavorativa, le attività di volontariato, le passioni personali, o altre attività quotidiane che non sono strutturate come attività di apprendimento ma che comunque contribuiscono allo sviluppo di competenze e conoscenze. Questo include competenze acquisite autonomamente come l’apprendimento di una nuova lingua, abilità IT, o capacità di gestione progetti attraverso esperienze di lavoro.

Validazione in Italia

In Italia, il processo di validazione tende a concentrarsi principalmente su queste due aree:

  • Corsi di formazione professionale e continua: Spesso offerti da enti di formazione riconosciuti, questi corsi possono essere valutati per il riconoscimento dei CFU (Crediti Formativi Universitari) nelle università.
  • Esperienza Lavorativa: Particolarmente valutata in ambiti come l’ingegneria, l’architettura, le scienze della comunicazione, dove le competenze pratiche e tecniche sono fondamentali, l’esperienza lavorativa può essere tradotta in crediti i attraverso processi di validazione strutturati.

Processi e criteri di validazione

La validazione di queste forme di apprendimento richiede criteri chiari e trasparenti per garantire che le competenze acquisite siano paragonabili ai risultati di apprendimento attesi dai programmi di studio formali. Ciò include:

  • Documentazione dettagliata: Gli studenti devono fornire documentazione che dettaglia l’esperienza e le competenze acquisite, come certificati di partecipazione, descrizioni di lavoro, portfolio di progetti.
  • Valutazione da parte di esperti: Le università spesso impiegano un panel di esperti, che può includere professori universitari e professionisti del settore, per valutare l’equivalenza delle competenze apprese in contesti non formali e informali.

Sfide e opportunità

Una sfida significativa nella validazione di queste forme di apprendimento è assicurare la coerenza e l’equità del processo di valutazione. In Italia, come in molti altri paesi europei, non esiste ancora un approccio completamente uniforme, e le pratiche possono variare notevolmente tra diverse istituzioni e regioni.

Implicazioni per il futuro dell’Istruzione Superiore

Riconoscendo e validando l’apprendimento non formale e informale, l’istruzione superiore diventa più accessibile e inclusiva, aprendo le porte a un numero maggiore di individui che possono non seguire percorsi educativi tradizionali. Questo approccio riconosce il valore dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita e si adatta meglio alle esigenze di una società in rapida evoluzione.

In sintesi, l’identificazione e la validazione delle attività di apprendimento non formale e informale rappresentano passi cruciali verso un sistema educativo più flessibile e inclusivo. Le istituzioni italiane e europee stanno facendo progressi in questa direzione, ma rimane il bisogno di ulteriori standardizzazioni e chiarimenti nelle politiche per garantire processi equi e trasparenti.

Panoramica delle attività di apprendimento

L’implementazione di processi di assicurazione della qualità è fondamentale per garantire la validità e l’affidabilità della validazione dell’apprendimento non formale e informale nell’istruzione superiore. Questi processi sono essenziali per mantenere gli standard i e garantire che le competenze e le conoscenze riconosciute siano paragonabili a quelle acquisite attraverso percorsi formativi tradizionali. Di seguito è presentata un’analisi dettagliata di come queste pratiche vengono implementate, con particolare attenzione alle normative italiane e agli esempi europei.

Principi di assicurazione della qualità

  1. Trasparenza: Gli standard e i criteri utilizzati per la validazione dell’apprendimento devono essere chiaramente definiti e resi pubblici. Questo assicura che gli studenti e i valutatori comprendano i requisiti e le aspettative, promuovendo equità e coerenza.
  2. Equivalenza: I processi devono garantire che l’apprendimento validato sia equivalente in termini di livello, profondità e rigore a quello offerto nei corsi formali. Questo è essenziale per mantenere l’integrità dei titoli i rilasciati.
  3. Competenza dei valutatori: I valutatori coinvolti nel processo di validazione devono essere esperti sia nel campo di studio specifico sia nelle tecniche di valutazione dell’apprendimento non formale e informale.
  4. Revisione e miglioramento continuo: I processi di validazione devono essere regolarmente rivisti e aggiornati per riflettere le migliori pratiche e le innovazioni nel campo dell’educazione e della formazione.

Implementazione in Italia

In Italia, il quadro per l’assicurazione della qualità nella validazione dell’apprendimento non formale e informale si allinea con le linee guida europee e internazionali. Gli atenei adottano un approccio che include:

  • Linee guida chiare: Fornite a livello di università o di dipartimento, queste linee guida specificano come documentare e valutare l’apprendimento per la conversione in crediti formativi universitari (CFU).
  • Comitati di valutazione: Composti da i e, talvolta, professionisti del settore, questi comitati valutano le richieste di riconoscimento dell’apprendimento basandosi su criteri predefiniti.
  • Processi di appello: Gli studenti possono contestare le decisioni relative alla valutazione del loro apprendimento, garantendo così un ulteriore livello di verifica e trasparenza.

Esempi Europei

  • Regno Unito: Il framework di assicurazione della qualità per l’accreditamento di apprendimento non formale e informale è integrato nei sistemi di assicurazione della qualità delle università, spesso con il supporto di organizzazioni come il Quality Assurance Agency (QAA).
  • Francia: La Commission Nationale de la Certification Professionnelle (CNCP) gioca un ruolo chiave nell’assicurare la qualità e la standardizzazione della validazione delle competenze professionali.

Sfide

Le principali sfide nell’implementazione di processi di assicurazione della qualità efficaci includono:

  • Variabilità delle pratiche: La mancanza di uniformità nelle pratiche di validazione tra diverse istituzioni può portare a una percezione di ingiustizia o iniquità.
  • Risorse: Implementare e mantenere rigorosi processi di assicurazione della qualità richiede investimenti significativi in termini di tempo e risorse finanziarie.

Conclusioni

L’implementazione di robusti processi di assicurazione della qualità per la validazione dell’apprendimento non formale e informale è cruciale per garantire che l’istruzione superiore rimanga accessibile e rilevante in un contesto educativo in rapida evoluzione. Questi processi supportano l’integrità a e rafforzano la fiducia nel valore dei titoli di studio che incorporano apprendimenti non formali e informali.

Confronti generali

1. Presenza di politiche di validazione

  • Italia: Ha un sistema strutturato per il riconoscimento dei crediti (CFU) per l’apprendimento non formale e informale, principalmente focalizzato su esperienze professionali e corsi di formazione.
  • Germania: Varia notevolmente tra i Länder, con alcuni che hanno approcci molto strutturati, mentre altri sono meno formalizzati.
  • Francia: Ha un sistema ben stabilito per la validazione dell’apprendimento professionale (VAE), che è ampiamente utilizzato e ben integrato nel sistema di istruzione superiore.
  • Regno Unito: Utilizza l’Accreditation of Prior Learning (APL) molto estesamente, con procedure ben definite e supportate da un quadro di qualità nazionale.

2. Estensione della validazione

  • Italia e Francia: Entrambi i paesi hanno un alto grado di integrazione della validazione dell’apprendimento informale e non formale, con una forte enfasi sulla conversione di questa esperienza in crediti i.
  • Paesi nordici (es. Finlandia e Svezia): Hanno sistemi flessibili che permettono un ampio riconoscimento dell’apprendimento informale e non formale, spesso facilitato da leggi nazionali che supportano l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita.
  • Europa Orientale (es. Polonia e Ungheria): Tendono a avere sistemi meno sviluppati per la validazione dell’apprendimento non formale e informale, sebbene stiano emergendo iniziative per migliorare queste pratiche.

3. Supporto istituzionale e risorse

  • Italia: Ha una buona infrastruttura per il supporto istituzionale, ma come in molti altri paesi, la disponibilità di risorse può variare significativamente tra le università.
  • Germania: La disponibilità di risorse e il supporto variano notevolmente a seconda del Land e dell’istituzione specifica.
  • Paesi Bassi e Regno Unito: Offrono ampio supporto istituzionale e hanno generalmente risorse adeguate per gestire i processi di validazione dell’apprendimento.

Conclusioni

Senza dati numerici specifici, i confronti tra stati possono essere basati solo su descrizioni qualitative delle politiche e delle pratiche. Ciò detto, è chiaro che paesi con sistemi educativi più flessibili e una forte politica di supporto all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita tendono a offrire migliori e più estese opportunità per la validazione dell’apprendimento non formale e informale. In contrasto, i sistemi educativi che sono tradizionalmente più rigidi o meno finanziati possono avere difficoltà a integrare pienamente questi processi.

WhatsApp
Telegram

Abilitazione all’insegnamento 30 CFU. Corsi Abilitanti online attivi! Università Dante Alighieri