Può essere una figlia assunta come badante della madre?

Un figlio può essere assunto dai genitori come badante, ma attenzione ai controlli dell’INPS e al fatto che il genitore sia non autosufficiente.
Dopo aver risposto ad una nostra lettrice su una domanda riguardante la possibilità di pensionamento dopo congedo straordinario e Naspi, trovandosi nell’impossibilità di riprendere il servizio per dover assistere la mamma, ci ha posto un ulteriore quesito:
Buongiorno e Grazie per la esaustiva valutazione, e in base alla sua risposta se potesse rispondere a questo successivo interrogativo. Dunque gli anni di contribuzione dovrebbero essere 30 conteggiati tutti gli anni e nella impossibilità di trovare un lavoro ( nn posso lasciare mia madre per più di qualche ora) posso, alla fine della Naspi, dichiararmi badante di mia madre x meri fini contributivi pagando contestualmente ritenute Irpef e varie?
Ringrazio anticipatamente e l’occasione e gradita per porgerle i miei più cordiali saluti
Si può essere assunti come badante della propria madre?
La risposta è affermativa. Un figlio può essere assunto dai propri genitori come badante ma bisogna fare molta attenzione.
E non solo il figlio, anche un altro familiare può essere assunto come badante e colf. Però la domanda di assunzione deve essere vagliata dall’INPS perchè si tratta di casi molto particolari e limite. Ma in alcuni casi l’istituto accoglie queste richieste, a patto che si tratti di lavoro regolarmente retribuito e con regolare busta paga e contribuzione versata.
L’INPS pone dei problemi in questi casi perchè l’assistenza al genitore dovrebbe essere prestata a titolo gratuito. Ma se la persona da assistere è non autosufficiente ed avrebbe, in ogni caso, necessità di assumere una badante, l’assunzione di un figlio può essere accettata.
Ma deve avvenire secondo le regole, con regolare contratto, con busta paga e con il versamento degli stipendi (che sia dimostrabile) e dei contributi. Ovviamente in questi casi l’INPS potrebbe voler controllare che tutto sia veramente in regola e in questo caso sia il datore di lavoro (genitore) che il dipendente (il figlio) dovranno poter dimostrare che la prestazione è resa dietro il pagamento di un compenso.
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