Pugno duro contro chi danneggia i beni culturali: multa fino a 60mila euro e rischio carcere fino a 5 anni. Legge in Gazzetta Ufficiale

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge contro le ecoproteste, approvata in via definitiva dalla Camera, che prevede un inasprimento delle sanzioni nei confronti di chi provochi danni a beni culturali o paesaggistici.
Nel testo si legge che chiunque distrugga, disperda, deteriori, renda in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici è punito con una sanzione che va dai 20.000 ai 60.000 euro.
Se si arriva ad “un uso pregiudizievole per la conservazione o integrità” di questi beni o a un loro “uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico” la sanzione può oscillare da 10.000 a 40.000 euro. L’autorità competente a occuparsi della materia è il Prefetto e la notifica all’interessato deve avvenire entro 120 giorni dalla commissione del fatto.
I proventi delle sanzioni verranno riassegnati al Ministero della Cultura per il ripristino dei beni danneggiati. Se la sanzione verrà pagata entro 30 giorni dalla notifica, sarà ridotta. Tranne per chi si sia già avvalso di questo beneficio negli ultimi 5 anni.
Si modificano due articoli del codice penale: il 635 e il 639. Rischia da 1 a 5 anni di carcere chiunque distrugga, disperda, deteriori o renda, in tutto o in parte, inservibili beni mobili o immobili durante manifestazioni pubbliche. Oltre al pagamento di una multa fino a 10.000 euro. Se, invece, il danneggiamento avverrà in musei, pinacoteche o gallerie la reclusione potrà andare da 1 a 6 mesi e la multa potrà essere da 300 a 1.000 euro.