Pubblicate in Gazzetta Ufficiale le modifiche del DL “Salva-infrazioni” su ricostruzioni di carriera e Carta del docente ai supplenti: per Anief servono modifiche sostanziali per non incorrere in nuovi abusi e discriminazioni dei precari

È stato pubblicato poche ore fa in Gazzetta Ufficiale il decreto-legge “Salva-infrazioni”, approvato dal Consiglio dei Ministri il 7 giugno scorso, con alcune importanti novità per il personale della scuola: le nuove norme riguardano le ricostruzione di carriera, senza più riduzioni per i periodi di precariato oltre i quattro anni, e la Carta del docente che andrà anche a tutti i precari che operano su posto vacante.
Anief conferma che oltre ai dovuti correttivi, servono modifiche sostanziali per prevenire abusi e garantire lo stesso trattamento tra personale precario e di ruolo.
Le modifiche chieste dal sindacato rappresentano anche una risposta corretta alle richieste presenti nella procedura d’infrazione 2, aperta dalla Commissione UE: si tratta della 4231/2014 sulla parità di trattamento tra personale precario e di ruolo della scuola pubblica e sulle misure atte a prevenire l’abuso dei contratti a termine, oltre che per rendere opzionale il passaggio dal vecchio al nuovo sistema della ricostruzione di carriera e l’estensione a tutto il personale precario della Carta del docente.
LA STORIA DELLA PROCEDURA DI INFRAZIONE
Nel 2010 la Commissione europea attiva la prima procedura d’infrazione (la 2124) nei confronti dell’Italia mentre partono i contenziosi seriali di Anief al giudice del lavoro. Nel 2014 archivia la prima procedura in virtù dell’approvazione della legge 107/2015, ma ne attiva una seconda (la 4231). Nel 2019, dopo l’accoglimento della denuncia di Anief da parte del Comitato europeo dei diritti sociali, sempre la Commissione UE mette in mora l’Italia, mentre nel 2020 invia una lettera complementare dopo la raccomandazione del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa del 2021. Si arriva al 2023, quando la Commissione esige una risposta immediata entro due mesi. Il Governo risponde con l’articolo 15 del decreto legge 69 del 13 giugno 2023, il decreto-legge “Salva-infrazioni”, intervenendo sulla sola ricostruzione di carriera dei neo-assunti a partire dal prossimo anno senza però dare soluzioni sugli interventi dissuasori sull’abuso dei contratti a termine ne sulla parità di trattamento tra lavoratori precari e di ruolo.
LE RICHIESTE DEL SINDACATO
Alla luce di tutto questo, secondo il sindacato Anief esistono motivi più che sufficienti per chiedere importanti correttivi al decreto-legge “Salva-infrazioni”, da introdurre durate l’esame parlamentare: le profonde modifiche che l’organizzazione rappresentativa chiederà tendono ad evitare, ancora una volta, l’abuso dei contratti a termine attraverso introducendo il doppio canale di reclutamento dalle GPS, ma anche uno specifico indennizzo per ogni anno di abuso per garantire la parità di trattamento giuridica ed economica tra personale precario e di ruolo, su scatti di anzianità, ferie, salario accessorio, permessi e assenze. Approvare queste modifiche servirebbe a non discriminare ulteriormente il personale precario nello svolgimento delle ricostruzioni di carriera e nella Carta del docente in base alla durata del contratto. In caso contrario, se il DL dovesse rimanere immutato, la strada di ricorsi con Anief sarà ancora più battuta.
LA DOCUMENTAZIONE
Le tappe di accelerazione sulla procedura di infrazione 4231/2014 dopo le denunce del sindacato Anief sono le seguenti:
25/07/2019
Lettera di costituzione in mora art. 258 del TFUE
3/12/2020
Lettera complementare di costituzione in mora art. 258 del TFUE
19/04/2023
Parere motivato art. 258 del TFUE
L’iter della denuncia 146/2017 Anief accolta dal Comitato europeo dei Diritti sociali e adottata in Raccomandazione dal Comitato dei Ministri UE del 16/06/2021