Prove orali degli Esami di Stato Secondaria I grado, vuoi fornire un vademecum per le famiglie? Una breve sintesi utile
Il Colloquio, come disciplinato dall’articolo 10 del DM 741/2017, è condotto collegialmente dalla Sottocommissione ed è finalizzato a valutare il livello di acquisizione delle conoscenze, abilità e competenze descritte nel profilo finale dello studente previsto dalle Indicazioni nazionali. Detto colloquio deve articolarsi in modo da accertare altresì le capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pensiero critico e riflessivo, di collegamento organico e significativo tra le varie discipline di studio ed è volto a valutare anche il livello di padronanza delle competenze relative alla lingua inglese e alla seconda lingua comunitaria. Inoltre, il colloquio accerta anche il livello di padronanza delle competenze connesse all’insegnamento trasversale di educazione civica, di cui alla legge 20 agosto 2019, n. 92, che ha abrogato l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione.
Criteri per la conduzione del colloquio
L’esame – specifica l’ottimo vademecum elaborato dal collegio dell’Istituto comprensivo “Casali del Manco 2” diretto, con magistrale competenza dal Dirigente Scolastico Dott.ssa Agatina Giudiceandrea, vero manager e competente dirigente dello Stato – prevede tiene a riferimento il profilo finale dello studente secondo le Indicazioni nazionali per il curricolo, con particolare attenzione alla capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pensiero critico e riflessivo, nonché sul livello di padronanza delle competenze di educazione civica. Nel corso della prova orale, condotta a partire dalla presentazione dell’elaborato, è comunque accertato il livello di padronanza degli obiettivi e dei traguardi di competenza previsti dalle Indicazioni nazionali come declinati dal curricolo di istituto e dalla programmazione specifica dei consigli di classe.
Il vademecum dell’Istituto comprensivo “Casali del Manco 2”
Il vademecum dell’Istituto comprensivo “Casali del Manco 2” presenta delle linee programmatiche sulla gestione dell’esame che intendono offrire alcune indicazioni metodologiche per la conduzione del colloquio interdisciplinare. Indicazioni che in questo articolo riprendiamo sia per la grande capacità avuta dal Collegio dei Docenti sia per le spiccate qualità didattico organizzative del Dirigente Scolastico Dott.ssa Agatina Giudiceandrea, Il colloquio, in accordo con quanto previsto dal dettato normativo, deve offrire all’alunno la possibilità di dare prova della propria capacità di rielaborazione e di organizzazione delle conoscenze acquisite. Il colloquio non consisterà nell’accertamento di elementi settoriali delle conoscenze né nella verifica del grado di preparazione specifica delle singole discipline (accertamenti che il C.d.C. ha svolto periodicamente nel corso dell’anno e infine ha verificato in sede di valutazione nello scrutinio di ammissione).
Verificare l’utilizzo degli strumenti del conoscere, dell’esprimersi e dell’operare
Il colloquio tenderà a verificare come l’alunno utilizza gli strumenti del conoscere, dell’esprimersi e dell’operare e con quale competenza e padronanza sia in grado di impiegarli. Esso viene condotto collegialmente dalla sottocommissione, ponendo particolare attenzione alle capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pensiero critico e riflessivo, di collegamento organico e significativo tra le varie discipline di studio; tiene conto anche dei livelli di padronanza delle competenze connesse all’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione (art. 10 DM 741/2017). L’alunno dovrà dar prova di servirsi delle conoscenze acquisite per dimostrare il livello del suo sviluppo formativo, il livello di capacità raggiunto, il possesso delle abilità maturate. Per il colloquio interdisciplinare ogni Consiglio di classe predispone, in relazione alla situazione di ciascun alunno, un percorso di svolgimento selezionando i contenuti e i materiali che saranno utilizzati.
Cos’è il colloquio?
Parafrasando il testo ministeriale, il colloquio:
- Non è un inconsistente esercizio verboso da cui esulino i dovuti contenuti culturali;
- Non è una somma di colloqui distinti;
- Non consente artificiose connessioni nella trattazione dei vari argomenti;
- Non è un repertorio di domande e risposte su ciascuna disciplina, prive del necessario ed organico collegamento;
- Non è una serie di accertamenti di carattere esclusivamente teorico.
Di cosa deve tenere conto la commissione d’esame?
Poiché il colloquio deve misurare la corrispondenza tra il progetto educativo e la sua effettiva realizzazione, specifica il brillante vademecum a firma del Dirigente Scolastico Dott.ssa Agatina Giudiceandrea, la Commissione terrà conto dei seguenti aspetti:
- Aderenza alle linee della programmazione educativa e didattica attuata nel corso del
- triennio;
- La situazione della classe in rapporto alle attività concretamente svolte;
- La scelta di argomenti che permettano la verifica degli obiettivi trasversali;
- L’individualizzazione del colloquio.
Modalità di conduzione del colloquio d’esame
L’esame – conclude, sul caso in oggetto di trattazione dell’articolo, l’ottimo vademecum elaborato dal collegio dell’Istituto comprensivo “Casali del Manco 2” – sarà un ulteriore occasione educativa, pertanto il candidato dovrà avere conoscenza di vivere un momento importante per il suo futuro, dovrà essere messo in condizione di esplicare al meglio le sue possibilità e dovrà trarre motivi di gratificazione dalle prove sostenute. Il colloquio interdisciplinare inizierà tenendo conto ogni volta delle capacità e delle condizioni psicologiche di ciascun candidato; di massima potrà essere avviato dalla trattazione di un argomento scelto dall’alunno, ma la conduzione sarà riservata ai docenti. Esso si porrà come momento di approfondimento di aspetti culturali pertinenti a ciascuna o solo qualche disciplina e dovrà accertare la maturità globale dell’alunno, la coerenza espressiva, la capacità di organizzare, rielaborare e collegare contenuti oggetto di studio. L’impostazione e le modalità dello svolgimento delle prove d’esame terranno conto della situazione di partenza, dell’attuale livello culturale degli allievi, del possesso delle abilità strumentali di ogni alunno, delle effettive capacità e del grado di maturazione raggiunto da ognuno.