Prove Invalsi nel curriculum dello studente, Sasso (Lega): “Norma già introdotta da Fedeli nel 2017, poi cancellata da Fratoianni”

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 “La sinistra, nonostante la batosta in Abruzzo non ha imparato la lezione: polemiche inutili e politiche sbagliate negli anni, soprattutto nella scuola, producono essenzialmente una cosa: la sconfitta”.

Lo dichiara il deputato della Lega e capogruppo in commissione Cultura e Istruzione Rossano Sasso.

“L’introduzione dell’esito delle prove Invalsi nel curriculum dello studente è uno strumento per privilegiare il merito ed evitare voti gonfiati e disparità tra studenti del nord e del sud. Buonsenso e attenzione volte a ridurre gap di formazione e di valutazione tra i giovani studenti. Irene Manzi impari da Fedeli prima di parlare: la norma era già presente nel d.lgs. 62/2017, ma venne cancellato da un emendamento di Nicola Fratoianni. Ma quel PD riformista, oggi, non c’è più e ha lasciato posto a una sinistra priva di idee e iniziativa, capace solo di polemizzare su tutto”.

La risposta di Fratoianni

“Ci vuole davvero tanto coraggio, come fa oggi Sasso, a parlare di buonsenso e di voler evitare disparità tra alunni del Sud e del Nord, difendendo l’introduzione dei risultati delle prove Invalsi nel curriculum degli studenti così come vuole il suo ministro Valditara”. Lo afferma Nicola Fratoianni dell’Alleanza Verdi Sinistra.
“Vorrei ricordargli che i bambini del Sud già alle elementari, purtroppo, vanno a scuola di fatto  – prosegue il leader di SI – un anno in meno rispetto a quelli del Nord e che la Lega si dovrebbe vergognare di cercare approfittare di questa situazione. E’ incredibile che il leghista pugliese Sasso invece di chiedere più investimenti sull’istruzione nel Mezzogiorno, per portare il sistema scolastico del Sud allo stesso livello di quello delle regioni settentrionali, pensi invece  a difendere chi in questo governo lavora per penalizzare i giovani meridionali due volte .
E arriva addirittura a polemizzare con coloro che nel 2017, ripensandoci,  approvarono un mio emendamento per scongiurare l’ingresso delle prove Invalsi nel curriculum”.
Quell’emendamento lo proposi allora  e lo riproporremo, sopratutto perché questa scelta  – conclude Fratoianni – penalizza altri metodi di valutazione del merito molto più efficaci di quelli ciechi di un quiz a crocette.

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