Prove Invalsi in Molise: allenamento al test o valorizzazione della didattica? La FLC CGIL critica la nota dell’USR

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La nota dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Molise, che invita le scuole a “valorizzare la qualità” attraverso progetti mirati a migliorare gli esiti delle prove Invalsi, ha suscitato la reazione della FLC CGIL.

Il sindacato, a livello nazionale e regionale, ritiene “inopportuno e sbagliato” l’intervento, denunciando un’errata interpretazione della funzione delle prove stesse.

L’USR Molise propone un “progetto pilota” basato sulla “sperimentazione di pratiche intensive di prove Invalsi” per “incrementare gli esiti”. La FLC CGIL contesta questo approccio, sottolineando il rischio di trasformare la didattica in un mero esercizio di addestramento finalizzato a ottenere risposte meccaniche, anziché promuovere processi di apprendimento che stimolino il pensiero critico e la capacità di problem solving.

Il sindacato critica inoltre la genericità con cui la nota dell’USR definisce i processi di apprendimento e la mancanza di riferimenti alle azioni del PNRR a sostegno degli alunni con fragilità. Ricorda inoltre che le scuole, in base alla normativa vigente, sono già tenute ad analizzare i risultati delle prove Invalsi nell’ambito del RAV e a elaborare strategie di miglioramento.

La FLC CGIL chiede quindi il ritiro della nota, auspicando una maggiore consapevolezza da parte dell’USR Molise e ribadendo l’importanza dell’autonomia scolastica nella valutazione di progetti di questo tipo. “Valorizzare la qualità delle scuole”, conclude il sindacato, richiede ben altre azioni, a partire dalla stabilizzazione e dal potenziamento degli organici e del tempo scuola.

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