Prove Invalsi, Gavosto: “Con la pandemia si è trovata scusa per cancellare nel 2020 un passaggio scolastico inviso ai docenti”

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Sul Sole 24 Ore c’è spazio per l’analisi del presidente della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto. Contro la perdita di apprendimento subito un piano di emergenza. In Italia non si può ancora calcolare esattamente l’entità della perdita di apprendimenti sofferta dagli studenti.

Poi l’affondo sulle prove Invalsi: “Le prove Invalsi di primavera sono state infatti cancellate: la pandemia è stata una scusa per eliminare un passaggio scolastico particolarmente inviso a molti insegnanti e a una parte della politica, anche nella maggioranza. Questo, però, ci priva dello strumento per misurare il calo degli apprendimenti degli studenti nel 2020, paragonandone i risultati con quelli delle generazioni precedenti. Pare non ci sia intenzione di recuperare i test a settembre: per conoscere la learning loss di quest’anno, dovremo quindi aspettare fino a giugno 2021”.

Poi la proposta: “È chiaro che un secondo lockdown integrale metterebbe in ginocchio non solo l’economia, ma anche il futuro di questa generazione di studenti. Sarebbe necessario, in ogni caso, predisporre piani di emergenza per evitare la chiusura totale: ad esempio, ampliando il distanziamento sociale (al netto delle imbarazzanti giravolte del Cts in materia), riducendo il numero di studenti per classe, imponendo l’uso delle mascherine, scaglionando di più ingressi e uscite, concentrando l’insegnamento su poche materie essenziali”.

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