Prove Invalsi alla scuola primaria, i bimbi alla maestra: “Che le facciamo a fare?” Sui social è dibattito

Le prove INVALSI continuano a suscitare reazioni contrastanti tra alunni, genitori e docenti. In una classe di una scuola primaria, così come raccontato su X una maestra ha cercato di rassicurare i suoi studenti spiegando che i test non influiscono sul voto, ma servono a valutare l’efficacia dell’insegnamento.
La risposta di un bambino è stata emblematica: “Maestra, come fai a non essere stata brava? Prima non sapevamo leggere e ora sì!”. Un momento toccante che ha messo in luce l’impatto emotivo di queste prove, spesso vissute con stress inutile dai più piccoli.
Le preoccupazioni dei genitori e le critiche al sistema
Non tutti gli studenti, però, vivono l’esperienza con serenità. Genitori di bambini con bisogni educativi speciali, come l’autismo, temono che le prove possano accentuare un senso di inadeguatezza. Altri raccontano di figli in preda all’ansia da settimane, nonostante le rassicurazioni. C’è chi denuncia terrorismo psicologico, come nel caso di una madre che ha sentito dire alla figlia che i test sarebbero stati valutati dalla dirigente. Una contraddizione rispetto alla natura non valutativa delle INVALSI, che alimenta confusione e frustrazione.
Il dibattito sull’utilità e le alternative possibili
La domanda più ricorrente è: “A cosa servono le prove INVALSI?”. Per alcuni, sono solo uno strumento di pressione su bambini di 7-8 anni, tanto che alcuni genitori scelgono di non farli sostenere ai propri figli. Altri, invece, riconoscono l’importanza di una valutazione sistemica, purché svincolata dal giudizio individuale. La discussione rimane aperta: se da un lato servono dati per migliorare la scuola, dall’altro il carico emotivo e le contraddizioni nel loro utilizzo sollevano dubbi sulla loro reale efficacia.
Prove Invalsi per la scuola primaria
Sono 499.183 le alunne e gli alunni coinvolti nella prova di Inglese della classe quinta primaria, suddivisi in 28.451 classi. I primi dati raccolti evidenziano una partecipazione particolarmente elevata: le classi campione hanno registrato una presenza del 99,7%, mentre le classi non campione si attestano intorno al 99,5%. La partecipazione complessiva raggiunge così il 99,6%, confermando l’ampia adesione delle scuole. Le poche classi non partecipanti sono state escluse per cause di forza maggiore, come condizioni climatiche avverse, inagibilità degli edifici scolastici o assenza totale degli alunni.
Il calendario delle prove INVALSI proseguirà il 7 maggio con la prova di Italiano nelle classi seconde e quinte della primaria, mentre il 9 maggio sarà la volta della prova di Matematica, entrambe sempre in modalità cartacea.