Prove Invalsi 2023, scuola primaria: oltre 45% degli allievi non raggiunge livello base. Tutti i dati

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Le prove INVALSI 2023 hanno segnato un importante ritorno alla normalità pre-pandemica, dopo anni di misure straordinarie legate alla crisi sanitaria. Il coinvolgimento degli studenti è stato massiccio, con oltre 1 milione di partecipanti solo dalla scuola primaria, nonostante ciò, le prove si sono svolte regolarmente con tassi di copertura sempre elevati.

Scuola primaria

Tuttavia, l’analisi temporale degli esiti della scuola primaria rivela un generale indebolimento dei risultati in tutte le discipline osservate e in entrambi i gradi considerati (II e V classe). In particolare, in II primaria i risultati di Italiano e di Matematica sono più bassi rispetto al 2019 e al 2021, in linea con quelli del 2022. In V primaria, invece, i risultati del 2023 sono più bassi rispetto agli anni precedenti in tutte le discipline, inclusa l’Inglese.

Differenze territoriali

Le variazioni dei risultati, seppur contenute, evidenziano divari territoriali già dalla II primaria, più marcati nella V classe rispetto alla II e più evidenti per la Matematica e l’Inglese-listening. Le regioni del Molise, della Basilicata e dell’Umbria presentano le percentuali più alte di allievi almeno al livello base, mentre la Calabria e la Sicilia registrano le quote più basse.

Risultati in calo

In V primaria, i risultati d’Inglese sono in calo rispetto al 2022. Il 87% degli allievi raggiunge il prescritto livello A1 del QCER nella prova di lettura, mentre è l’81% di allievi a raggiungere il prescritto livello A1 del QCER nella prova di ascolto.

I risultati delle prove INVALSI 2023 indicano la persistenza di differenze significative tra scuole e tra classi, particolarmente accentuate nelle regioni meridionali. Questo suggerisce che la scuola primaria nel Mezzogiorno fatica maggiormente a garantire uguali opportunità a tutti, con potenziali ripercussioni negative sui gradi scolastici successivi.

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