Prove Invalsi 2024, la matematica rimane materia ostica. L’allarme di Ricci: “Rischio di produrre cattivi ingegneri e fisici”

La matematica si conferma una materia ostica per gli studenti italiani, con un divario preoccupante tra Nord e Sud del Paese. È questo l’allarme lanciato dal Rapporto Nazionale INVALSI 2024, presentato oggi alla Camera dei Deputati.
“Liberiamoci dalla dittatura del valore medio”, ha ammonito il presidente INVALSI Roberto Ricci, commentando i risultati negativi in matematica. “Le soluzioni di crescita per i risultati più bassi non sono le stesse di quelle per i risultati più alti”.
Ricci ha sottolineato la gravità della situazione, evidenziando il rischio di “produrre cattivi ingegneri, medici, fisici, chimici, pedagogisti”. Un campanello d’allarme che non può essere ignorato, soprattutto alla luce del divario territoriale che emerge dai dati Invalsi.
Un divario che parte dalla primaria
Già dalla scuola primaria si evidenzia una “considerevole differenza di opportunità di apprendimento in matematica”, che penalizza fortemente le regioni meridionali. Una disparità che si accentua con il progredire del percorso scolastico, come dimostrano i dati della scuola secondaria di primo grado.
Al Sud solo il 39,5% degli studenti raggiunge il livello adeguato
Al termine del primo ciclo d’istruzione, il divario Nord-Sud in matematica è netto: se al Nord il 64% degli studenti raggiunge il livello adeguato, al Sud la percentuale crolla al 39,5%. Un dato allarmante, che conferma le difficoltà del Mezzogiorno nel garantire a tutti gli studenti le stesse opportunità di apprendimento.
La scuola deve interrogarsi sulla sua efficacia
Ricci ha concluso il suo intervento con un invito alla riflessione rivolto al mondo della scuola: “Constatiamo, nonostante la molta cronaca nera che riguarda i giovanissimi, una riappacificazione dei giovani con l’istituzione scolastica e una scuola che è stata capace di mantenerli in classe, ma che adesso deve porsi il problema dell’adeguatezza della sua attività”.
L’Invalsi 2024, dunque, non solo fotografa una situazione critica, ma lancia una sfida al sistema scolastico: garantire a tutti gli studenti, a prescindere dalla loro provenienza geografica, un’istruzione di qualità, che li prepari ad affrontare le sfide del futuro. La matematica, in questo senso, rappresenta un banco di prova fondamentale, un indicatore cruciale del livello di preparazione e di competitività del Paese.