Proroga contratti Ata, Valditara: “Il termine del 31 dicembre è solo per una ragione contabile. Con la Legge di Bilancio possibile pensare ad allungamento”

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Question Time al Senato con il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Il titolare del dicastero di Viale Trastevere risponde a un’interrogazione del Movimento Cinque Stelle riguardo le iniziative di potenziamento delle scuole del Sud e delle aree disagiate.

Nel tentativo di mitigare la dispersione scolastica nelle regioni meridionali e in aree svantaggiate, si è aperta una nuova finestra di opportunità grazie alla ricollocazione di fondi precedentemente allocati.

Riguardo quanto accaduto in Emilia Romagna, il Ministro ha evidenziato come, grazie al decreto legge 61/2023, sia stato creato un fondo speciale di 20 milioni di euro per assicurare per il ripristino tempestivo dell’attività didattica. Le istituzioni scolastiche interessate hanno richiesto solo la metà dell’importo totale, permettendo così una ricollocazione di quasi 10 milioni di euro inutilizzati.

I fondi risparmiati, secondo il Ministro Valditara in risposta all’interrogazione del M5S, saranno ora indirizzati a finanziare il potenziamento dell’organico del personale ATA, come disposto dal decreto Caivano. Questa mossa è vista come un intervento significativo per contrastare la dispersione scolastica nelle aree più bisognose.

Inoltre, il Ministro ha sottolineato l’importanza della gestione contabile di questi fondi, evidenziando come la natura di spesa corrente di questi risorse implichi una restrizione sull’uso oltre l’anno corrente. Pertanto, il termine fissato al 31 dicembre 2023 per l’utilizzo di questi fondi è dovuto alle norme contabili vigenti.

In attesa di misure pluriennali, che necessiteranno della Legge di Bilancio per essere implementate, questa ricollocazione di fondi rappresenta una risorsa vitale per le scuole nel Mezzogiorno e in aree svantaggiate.

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La risposta del ministro dell’Istruzione e del Merito

Con riferimento al riparto dei fondi stanziati a favore delle scuole dell’Emilia-Romagna, coinvolte negli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023, intendo chiarire subito che tutte le scuole interessate hanno ricevuto, in tempi brevissimi, esattamente quanto da loro richiesto.

Ricordo, infatti, che con il decreto-legge n. 61/2023 è stato istituito un fondo speciale, della consistenza di 20 milioni di euro, rivolto a consentire la tempestiva ripresa della regolare attività didattica.

Con tali risorse, dunque, erano ammissibili interventi, entro la data del 31 agosto, finalizzati alla sola fase della prima emergenza. Abbiamo previsto, per agevolare e velocizzare gli interventi delle scuole, importanti semplificazioni procedurali.  

Ai fini del riparto del predetto Fondo, il Ministero ha ritenuto doveroso acquisire immediatamente il fabbisogno espresso dalle istituzioni scolastiche interessate, che hanno formulato richieste per un importo complessivo pari a 10.174.736 euro, rispetto ai 20 milioni stanziati.

Al fine di assicurare la tempestività degli interventi, il Ministero ha avviato una procedura eccezionale e straordinaria volta a ottenere un’anticipazione di tesoreria da Banca d’Italia, che ha consentito, già dal 20 giugno 2023 (e, dunque, a soli 20 giorni dall’adozione del decreto-legge) di erogare le risorse finanziarie alle scuole, nelle more del decreto di riparto – la cui adozione, peraltro imminente, rappresenta un adempimento formale dal momento che l’attribuzione sostanziale delle risorse è già avvenuta.

Aggiungo che, decorso il 31 agosto 2023 e, quindi, soddisfatto integralmente il fabbisogno espresso dalle scuole interessate dall’alluvione, la parte del fondo non utilizzata, pari a euro 9.825.264, ha rappresentato una economia che, qualora non impiegata entro l’anno, non sarebbe stata più utilizzabile.

Ricordo, infatti, che – come dovrebbe sapere chiunque conosca le nozioni di base della contabilità pubblica – la stessa natura di queste risorse, in quanto spese di parte corrente, non avrebbe in alcun modo consentito un reimpiego, oltre l’anno 2023, in interventi di investimento, quali sono quelli per l’edilizia scolastica. Parte corrente e investimento sono due cose molto diverse.

Per tale motivo, ho ritenuto opportuno impiegare tali economie – che altrimenti sarebbero state perse – per finanziare il potenziamento dell’organico del personale ATA, disposto con il decreto Caivano.

A tal riguardo, in merito alla scadenza dei contratti per detto personale, intendo chiarire che il termine fissato al 31 dicembre 2023 risponde ad una ragione contabile dovuta al fatto che le risorse utilizzate, in quanto residui di fondi del Ministero, sono collegate a questo anno solare: ciò, beninteso, in attesa delle misure di natura pluriennale che potranno essere disposte, solo con legge di bilancio.

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