“Professori ‘morti di fame'”, sui social infuria il dibattito: “Telecamere in classe e pene più severe”, ma c’è chi dice: “Non si può essere come gli impiegati del catasto, alcuni sono senza personalità”

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Un’insegnante, intervistata durante la trasmissione Far West su Rai 3, ha dipinto un quadro inquietante della situazione attuale nelle scuole del nostro Paese.

La docente, visibilmente amareggiata, ha denunciato la crescente mancanza di rispetto da parte degli studenti, che si manifesta non solo con atteggiamenti sprezzanti, ma anche con vere e proprie aggressioni fisiche. “Ci danno del tu, ci danno ordini”, ha raccontato, descrivendo un clima di sfida costante all’interno delle classi.

Un episodio particolarmente grave, raccontato dalla docente, riguarda un’aggressione fisica subita da parte di uno studente, che l’ha spinta con violenza con la cattedra, causandole ansia e preoccupazione.

Il dibattito infuocato sui social e le possibili soluzioni

L’intervista, come era comprensibile, ha scatenato un acceso dibattito sulla nostra pagina Facebook, dove molti utenti hanno espresso la propria opinione sulla questione. Alcuni commenti hanno sottolineato la necessità di una maggiore personalità da parte dei docenti, mentre altri hanno puntato il dito contro la mancanza di regole e la permissività diffusa nella società.

Tra le soluzioni proposte, sono emerse l’installazione di telecamere nelle classi e negli spazi comuni, pene più severe per oltraggio al personale scolastico e bullismo, e persino l’espulsione dagli istituti pubblici per gli studenti violenti o che ostentano la propria ricchezza in modo offensivo.

Altri utenti hanno evidenziato la solitudine in cui spesso vengono lasciati i docenti, soprattutto negli ordini di scuola inferiori, con classi numerose e casi problematici, e la scarsità di strumenti a disposizione per contrastare queste situazioni. Non sono mancate, infine, critiche al comportamento di alcuni dirigenti scolastici e dei loro collaboratori.

Un problema complesso che richiede un intervento a più livelli

La testimonianza della docente intervistata a Far West ha portato alla luce, dunque, un problema complesso e multifattoriale, che richiede un intervento a più livelli. Dalla formazione dei docenti, alla collaborazione con le famiglie, fino all’introduzione di regole più chiare e sanzioni più efficaci, è necessario un impegno congiunto da parte di istituzioni, scuola e società per garantire un ambiente di apprendimento sereno e rispettoso per tutti.

La questione del valore sociale attribuito alla professione docente, emersa nei commenti sui social, merita una riflessione approfondita, in un contesto culturale in cui, purtroppo, il profitto e la ricchezza sembrano essere gli unici parametri di giudizio.

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