Professori, imparate a stare “scialli”!
Vediamo in che modo con questo pezzo a cura di Skuola.net. Professori e studenti parlano due lingue differenti? Sembrerebbe proprio di sì. Tre ragazzi su 5 raccontano che i loro insegnanti li sgridano quando si rivolgono a loro in gergo giovanile. Al contrario, la maggior parte dei ragazzi desidera che i propri prof si esprimano come loro. E allora, come andare d’accordo?
Vediamo in che modo con questo pezzo a cura di Skuola.net. Professori e studenti parlano due lingue differenti? Sembrerebbe proprio di sì. Tre ragazzi su 5 raccontano che i loro insegnanti li sgridano quando si rivolgono a loro in gergo giovanile. Al contrario, la maggior parte dei ragazzi desidera che i propri prof si esprimano come loro. E allora, come andare d’accordo?
Non solo uomini da Marte e donne da Venere, anche studenti e professori sembrano provenire da due pianeti differenti. E di sicuro non parlano la stessa lingua. Lo dimostra uno studio di Skuola.net su circa 500 ragazzi di medie e superiori. I professori mal sopportano che i propri alunni si esprimano in gergo giovanile (con gli inevitabili dialettalismi), mentre allo stesso tempo i ragazzi sono stufi della lingua formale o “d’altri tempi” usata di norma dai professori (che spesso e volentieri hanno 30, o persino 40 o 50, anni in più!). Il dialogo è impossibile?
Diamo uno sguardo ai dati. Ben il 68% racconta che i propri insegnanti sono pronti a “bacchettare” al suono di uno “stai sciallo” di troppo (o similari), uscito dalle labbra di un alunno particolarmente disinvolto. Divieto di gergo giovanile: lo slang deve rimanere fuori dalla classe. Ma come la mettiamo con quel non indifferente 72% dei ragazzi che, invece, vorrebbero che entrasse di diritto a scuola, e che addirittura venisse usato di più dai propri professori durante le lezioni? Del resto il tempo passa e la lingua si trasforma, e siamo arrivati in un soffio dritti all’era dei 140 caratteri.
C’è bisogno quindi di insegnare ai prof come si parla tra ragazzi? E’ necessario svelare loro tutti i segreti della lingua di post, chat ed sms, o semplicemente dell’esprimersi quotidiano degli under-18? Ebbene, un buon 40% afferma di si: sarebbe favorevole addirittura a fornire loro un pratico “traduttore” alunni-professori, da studiare da cima a fondo come fossero appunti universitari (http://www.skuola.net/universita). Tuttavia, il restante 60% non andrebbe tanto oltre e preferirebbe mantenere gelosamente alcuni termini per sé. Come se il suo fosse un prezioso linguaggio in codice, l’unico in grado di riunire un’intera generazione.