Prof sputa ai poliziotti alla manifestazione. Salvini: “Cosa dice in classe?”
Era già accaduto che un docente, anche se come cittadino, insultasse le forze dell’ordine in una manifestazione pubblica.
Incurante di questo precedente, una professoressa di matematica si è comportata in modo analogo: in un corteo a Padova contro i neofascisti, ha sputato e preso a calci le forze dell’ordine.
A dare questa versione è il Messaggero che entra anche nei particolari di come si sarebbero svolti i fatti. Per approfondire la dinamica, anche l’ufficio scolastico provinciale competente ha aperto un’indagine interna.
La docente si sarebbe difesa rimarcando il distinguo fra il suo comportamento in classe e quello che avrebbe assunto in una manifestazione pubblica, ma è proprio ciò che il vice presidente del Consiglio, Matteo Salvini, ha messo in discussione. Come si legge su Liberoquotidinano.it, il leader leghista, ministro dell’Interno, ha detto: “Ha insultato la polizia, insieme alla compagna, e per questo ha rimediato una denuncia. La signora, già nota alle Forze dell’Ordine e attiva nei centri sociali di Padova, è anche insegnante di matematica in una scuola di Abano Terme. Sono sbalordito: una persona del genere può fare l’educatrice? Cosa dirà in classe? Pochi giorni fa era stata pizzicata mentre imbrattava con dello spray alcuni muri del centro cittadino. La scuola di questa signora ha avviato un’indagine interna: io colgo l’occasione per esprimere solidarietà e stima alle nostre Forze dell’Ordine. Nessuno può permettersi di insultare le nostre donne e uomini in divisa“.
Anche l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Donazzan, ha subito messo in chiaro la sua posizione: “Attendo l’esito dell’indagine interna. Se quel tipo di comportamento sarà confermato, credo che la docente vada allontanata dall’ambiente scolastico. Certi atteggiamenti sono incompatibili con il ruolo di insegnante. Le verifiche di ciò che è successo sono in corso. Spettano alle istituzioni scolastiche, non certo alla Regione. Quel comportamento è diseducativo, senza rispetto per il ruolo che interpreta“.