Prof licenziato dopo 6 anni: il dottorato non “fornisce competenze per insegnare alle medie”, necessaria l’abilitazione

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Lascia la cattedra di ruolo dopo 6 anni perché non ha l’abilitazione per insegnante, seppure abbia il dottorato. La singolare vicenda è stata riportata oggi dal Giornale di Vicenza. Il docente è stato licenziato dopo aver superato il concorso senza uno dei requisiti: l’abilitazione.

L’insegnante partecipò senza aver completato i corsi abilitanti, confidando nella sua qualifica di dottore di ricerca. Escluso inizialmente, presentò ricorso al TAR che gli permise di partecipare con riserva. Superato il concorso, firmò il contratto di assunzione nel novembre 2017.

Per oltre cinque anni, il professore insegnò regolarmente fino a quando, nel gennaio dello scorso anno, il TAR del Lazio esaminò il suo caso nel merito, respingendo il suo ricorso. A novembre seguì il licenziamento, eseguito dall’Ufficio scolastico provinciale e dalla dirigente.

Il docente presentò un nuovo ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del TAR del Lazio, in cui sosteneva che la formazione di un dottore di ricerca fornisse competenze superiori rispetto a un corso abilitante, avendo anche insegnato all’università di Padova. Inoltre, aveva frequentato il corso di formazione mancante e dimostrato dedizione nel suo ruolo.

Nonostante le argomentazioni presentate, il Consiglio di Stato respinse il ricorso, ribadendo che il prof non poteva continuare a insegnare a causa della mancanza del requisito fondamentale: i corsi di abilitazione.

Per il tribunale il dottorato fornisce competenze avanzate per la ricerca, non per l’insegnamento nelle scuole medie.

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