“Prof, chiamami pure per nome”, il dibattito sul “lei” a scuola infiamma i social: “Dare del lei è segno di rispetto”

Formalità o confidenza? Il tema del rapporto docente-alunno torna a far discutere, questa volta sui social. Una professoressa ha aperto il dibattito su Threads, raccontando la propria scelta di farsi chiamare per nome dagli studenti, per favorire un clima più sereno e collaborativo.
“Da studentessa non sopportavo le formalità rigide”, spiega l’insegnante, “e ora, da docente, cerco di costruire un rapporto più genuino con i miei studenti, pur mantenendo la mia autorevolezza“.
La risposta degli utenti non si è fatta attendere, dividendosi tra chi appoggia la scelta della docente e chi, invece, difende l’importanza della formalità. “Bisogna insegnare ai ragazzi il rispetto delle regole”, commenta un utente, “dare del lei e osservare alcune formalità aiuta a crescere in una società civile”. C’è chi, invece, racconta esperienze negative con insegnanti eccessivamente rigidi, sottolineando come un clima troppo formale possa essere controproducente. “Nel mio liceo c’era un’insegnante che pretendeva il ‘lei’, il buongiorno e l’arrivederci, ma anche che ci alzassimo in piedi quando entrava e usciva”, ricorda un utente, “inutile dire che la odiavamo tutti”.
Altri commenti si concentrano sull’importanza di trovare un equilibrio tra formalità e confidenza. “Insegno in università e gli studenti mi chiamano ‘prof'”, scrive un docente universitario, “non mi dispiace, perché un po’ di confidenza aiuta a instaurare un rapporto didattico più fruttuoso. Tuttavia, penso anche che un minimo di formalità aiuti il rispetto reciproco“. Un genitore, invece, esprime una posizione più tradizionalista: “Quando si dà del lei si prova rispetto e si crea una barriera che definisce i ruoli. Con il ‘tu’ alcune barriere si sgretolano e molte cose diventano lecite, il che non va bene”.
Il dibattito resta aperto, a dimostrazione di come il tema della relazione tra docenti e studenti sia ancora oggi oggetto di riflessioni e diverse interpretazioni.