Prof assente da scuola 20 anni su 24, destituita dal servizio. Valditara: “Siamo al lavoro per garantire che la docenza sia svolta con adeguata professionalità”
La vicenda dell’insegnante destituita dal servizio ha destato scalpore. Su un totale di 24 anni di servizio è stata assente per ben 20, inanellando solo 4 mesi di insegnamento consecutivi di storia e filosofia in una scuola secondaria e provocando, tra l’altro, accese lamentele da parte degli studenti per la sua “impreparazione”, la “casualità” nell’assegnazione dei voti, il presentarsi senza i libri di testo e altri atteggiamenti decisamente poco professionali, comportamenti che anche un’ispezione ministeriale ha definito “incompatibili con l’insegnamento”.
Ora la Cassazione ha confermato la destituzione di questa professoressa per “inettitudine permanente e assoluta” malgrado il tentativo della docente di rifarsi alla “libertà di insegnamento”.
“La liberà di insegnamento in ambito scolastico – sottolinea la Cassazione che ha respinto il ricorso dell’insegnante contro il Ministero – è intesa come autonomia didattica diretta e funzionale a una piena formazione della personalità degli alunni, titolari di un vero e proprio diritto allo studio”.
“Non è dunque libertà fine a se stessa, ma il suo esercizio – prosegue il verdetto – attraverso l’autonomia didattica del singolo insegnante, costituisce il modo per garantire il diritto allo studio di ogni alunno e, in ultima analisi, la piena formazione della personalità dei discenti”. Ad avviso dei giudici dunque, il concetto di libertà didattica “comprende certo una autonomia nella scelta di metodi appropriati di insegnamento” ma questo “non significa che l’insegnante possa non attuare alcun metodo o che possa non organizzare e non strutturare le lezioni”.
In una nota, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, spiega: “Al di là del caso specifico su cui si è definitivamente pronunciata la Cassazione, il Ministero attraverso le sue articolazioni territoriali e in sinergia con la comunità scolastica si impegnerà sempre più a garantire che la attività di docenza sia svolta con adeguata professionalità. Ridare autorevolezza agli insegnanti presuppone anche la auto consapevolezza della alta dignità del proprio ruolo che ha al centro la persona dello studente”.