Prof aggredito ad Asti, solidarietà Snals: tutela e valorizzazione docenti
Comunicato – Lo Snals-Confsal esprime la propria solidarietà al docente vittima dell’ennesima violenza perpetrata ai danni dei lavoratori della scuola e ribadisce la propria posizione a fianco della comunità educante per la garanzia delle condizioni di sicurezza delle sue componenti. Nel prossimo rinnovo contrattuale dovranno essere poste le basi per una effettiva tutela del personale docente anche attraverso la valorizzazione significativa della funzione docente e della retribuzione professionale.
Quando si è creato il cortocircuito tra le due istituzioni più importanti nella vita formativa di un ragazzo, la famiglia e la scuola? Cosa è intervenuto per trasformare la sinergia in antagonismo? Dove, come e quando si è sbagliato? Di sicuro coloro che fanno le spese di tutto ciò, sono le nuove generazioni, che vedono accrescere in loro il senso di incertezza, la crisi di valori, l’incapacità di avere dei punti di riferimento validi.
Vedere i genitori in armi contro il docente di turno, che ha osato comminare una sanzione disciplinare, o dare una valutazione negativa o semplicemente che non si è lanciato tra il suolo e l’alunno, per impedire che cadesse in palestra, mentre giocava a pallavolo, di sicuro non aiuta i ragazzi nella loro crescita e non contribuisce a fare di loro i cittadini che sono destinati a essere. I genitori, sempre più spesso, si trasformano in gendarmi dei propri figli, come se la scuola fosse un luogo dal quale difendersi e i docenti dei nemici giurati, da affrontare verbalmente, se non fisicamente, per ottenere giustizia. Tuttavia, se la figura del docente non suscita più il rispetto di un tempo, a cui ha diritto, di sicuro non è solo colpa delle famiglie.
Una società che umilia il corpo docente, una politica che paragona gli insegnanti a dei fannulloni, un immaginario collettivo che li presenta come i mancati professionisti, che non riuscendo a fare altro, trovano il modo per sbarcare il lunario nella scuola, non aiuta a ritrovare il rispetto e la stima da parte delle famiglie, indispensabile per riprendere un rapporto logorato e sempre più in crisi. Eppure, non si può continuare ad entrare in classe nel timore di essere aggrediti, se per caso qualcosa risulti sgradito all’alunno o al genitore. Il docente ha il dovere di sollecitare il rispetto delle regole, deve poter agire in coerenza col proprio ruolo e con quanto, di volta in volta, ritiene giusto fare, nell’ottica di un costante impegno nel creare le migliori condizioni per determinare il successo formativo dell’alunno e contribuire alla sua maturazione, in quanto persona e in quanto cittadino, nella piena consapevolezza del proprio ruolo nella società. Perché ciò avvenga, sarà indispensabile che i docenti inizino a sentire di non essere soli, verificando la vicinanza delle istituzioni tutte, chiamate a tutelarne il ruolo e la funzione, contro quanti, con arroganza, ne mettono in discussione l’operato, non attraverso un confronto costruttivo, ma con la violenza e la protervia di chi ha dimenticato l’importanza, per tutti e per ciascuno, della scuola nella società.
Lo Snals-Confsal esprime la propria solidarietà al docente vittima dell’ennesima violenza perpetrata ai danni dei lavoratori della scuola e ribadisce la propria posizione a fianco della comunità educante per la garanzia delle condizioni di sicurezza delle sue componenti. Nel prossimo rinnovo contrattuale dovranno essere poste le basi per una effettiva tutela del personale docente anche attraverso la valorizzazione significativa della funzione docente e della retribuzione professionale, punto di partenza per l’avvio di un serio percorso di riconoscimento sociale del lavoro svolto quotidianamente in condizioni difficili da centinaia di migliaia di lavoratori della scuola.
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