Processo a una docente italiana, la Procura di Budapest chiede 11 anni di carcere per Ilaria Salis

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La procura di Budapest ha chiesto undici anni di carcere per Ilaria Salis, la 39enne insegnante italiana, militante antifascista, in carcere in Ungheria dal febbraio dello scorso anno per aver partecipato a scontri con neonazisti europei.

Lo riferisce il sito del giornale ungherese Magyar Nemzet.

Perché è finita in cella

La 39enne milanese è stata incarcerata in Ungheria nel febbraio 2023 e ora rischia 11 anni di reclusione con l’accusa di lesioni aggravate ai danni di due neonazisti.

Salis, imputata assieme ad altri due cittadini tedeschi, si è dichiarata non colpevole e ha contestato l’impossibilità di vedere le immagini delle telecamere di sorveglianza su cui si basa l’accusa e la mancata traduzione degli atti, in inglese e in italiano, che le hanno impedito di conoscere appieno i reati di cui è chiamata a rispondere.

Il processo è stato rinviato al 24 maggio.

Il padre di Ilaria Salis, Roberto, in un’intervista a un’emittente ungherese si è detto “preoccupato” per la figlia, aggiungendo che reputa “eccessiva” la richiesta di 11 anni avanzata dalla Procura. “In Italia casi del genere vengono giudicati con più clemenza”. Il padre della 39enne ha anche dichiarato che lui e la famiglia sostengono la lotta antifascista della figlia.

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