Presidi sull’orlo di una crisi di nervi: “Troppa burocrazia e stipendi bassi. Per una pensilina ho scritto 60 Pec al Comune!”

WhatsApp
Telegram

I presidi dicono basta, oberati dalle incombenze burocratiche, sotto il peso di responsabilità sempre più grandi. Oggi si riuniscono in assemblea per chiedere paghe più dignitosa e meno molestie burocratiche.

A La Repubblica interviene Pierfrancesco Caressa, dirigente scolastico di un istituto comprensivo a Taranto e delegato regionale Snals

“Per una pensilina – ho dovuto scrivere sessanta pec al comune. Immaginate la responsabilità di una pensilina che può crollare sulla testa dei ragazzini”. E se accade la disgrazia “non si sa a livello giuridico come va a finire: c’è l’alea di un giudizio”.

“Spesso – ammette – si è costretti a scegliere su quello che ti fa rischiare di meno. Ci caricano costantemente di impegni di lavoro, per uno stipendio sicuramente più alto di quello dei docenti perché siamo dirigenti scolastici, ma abbiamo responsabilità enormi. Responsabilità che non sono proporzionate allo stipendio che percepiamo”.

“Gli uffici – continua Caressa – sono in condizioni assurde: abbiamo bisogno di maggiore supporto da parte delle segreterie che fanno quello che possono, si impegnano da morire. Ma con un numero di lavoratori così risicato e con gli impegni che aumentano ogni giorno: pensi alle pensioni da caricare, al codice degli appalti e alle piattaforme informatiche che cambiano continuamente”.

WhatsApp
Telegram

Abilitazione all’insegnamento 30 CFU. Corsi Abilitanti online attivi! Università Dante Alighieri