Preside accusato di frase sessista. Lui si difende: “Era una chat privata e tutto è stato decontestualizzato e strumentalizzato”

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Un polverone di polemiche attorno al dirigente scolastico di un liceo di Imperia, accusato di aver scritto una frase choc contro le donne. Il diretto interessato si difende riportando il suo pensiero a Riviera24.it.

La frase incriminata, come abbiamo riportato, rigurdava il commento del DS all’incidente occorso alla guardalinee Guadalupe Porras, che è andata a sbattere contro una telecamera durante l’incontro di Liga fra il Betis Siviglia e l’Athletic Bilbao. La donna si è ferita al volto e ha dovuto lasciare il campo sanguinante.

Paolo Auricchia, il preside coinvolto, sul suo profilo Linkedin ha così commentato la notizia: “Si vabbè… però oggettivamente se fosse stata in cucina a preparare tagliatelle (cosa degnissima, che con ogni probabilità non sa fare), non si sarebbe fatta male tesoro”.

In risposta a tale clamore, che ha portato ad una protesta organizzata dagli studenti della sua scuola, ovvero un corteo dove i ragazzi si sono presentati muniti di grembiule e farina per impastare le famose “tagliatelle”,  innanzitutto il preside dice: “vorrei fare notare che la frase è stata estratta da una chat social privata, decontestualizzata, travisata e forse strumentalizzata politicamente. Non so se questo è legittimo, ma so per certo che il contenuto riportato nella frase stessa rientrava nella dinamica del dibattito social, ma non corrisponde alle mie convinzioni in materia. Vorrei dire chiaramente, sperando di non essere frainteso, che apprezzo e sostengo il diritto delle donne ad accedere a tutte le professioni e attività corrispondenti ai loro desideri e inclinazioni”.

“Lo dico alle alunne del mio liceo – spiega il Ds – che non erano certo le destinatarie delle considerazioni di quella chat. A loro auguro con tutto il cuore di realizzarsi compiutamente in ogni lavoro, carriera e professione a cui vogliano ambire. Lo dico alla Consigliera di parità regionale dott.ssa Amoretti, che conosce l’impegno del liceo in tutte le occasioni di promozione dei diritti femminili, impegno di cui una parte presumo possa e debba essere ascritta anche al preside. Lo dico a Savioli dell’Associazione arbitrale, precisando che trovo l’estensione della partecipazione femminile a tutti i ruoli del mondo dello sport assolutamente auspicabile ed encomiabile, superando pregiudizi che in alcuni ambiti sportivi so non essere ancora del tutto accantonati”.

Infine, il preside conclude: “Come cittadino di questo Paese vorrei infine che sui social come altrove si potessero esprimere liberamente le proprie opinioni, anche errate, anche espresse in modo infelice, anche contrarie al politicamente corretto, senza essere messi alla gogna. Il rispetto è anche non credersi gli unici depositari della verità e del verbo. Riconoscere questo per chiunque si esprima, in particolare in chat private, sarebbe indice di maturità democratica“.

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