Presentazione dichiarazione tardiva, come si rimedia al 730 non invato?

Entro il 28 febbraio si può ancora presentare la dichiarazione dei redditi 2023 senza incorrere nell’omessa dichiarazione.
L’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi deve essere assolto da tutti i contribuenti per non incorrere nell’omessa dichiarazione e nelle sanzioni che comporta. In alcuni casi alcuni lavoratori sono esentati dall’obbligo (un esempio è quello del lavoratore con una sola Certificazione Unica senza altri redditi), ma quando si è in presenza di due Certificazioni Uniche la presentazione della dichiarazione annuale è obbligatoria per procedere all’esatto conguaglio fiscale. A tal proposito rispondiamo alla domanda di un nostro lettore che ci scrive:
Buongiorno l’anno passato non ho fatto il 730 avendo due cud…sono lavoratore dipendente posso recuperare con la dichiarazione di questo anno…in ta caso che non posso cosa rischio…grazie e buona giornata
Dichiarazione dei redditi tardiva
Nel suo caso è ancora possibile presentare la dichiarazione tardiva senza incorrere nell’omessa dichiarazione. La normativa, infatti, consente al contribuente di presentare entro 90 giorni dalla scadenza del termine ultima per la presentazione della dichiarazione dei redditi la propria dichiarazione. In questo caso si configura una dichiarazione tardiva e non omessa e per il 2023 c’è tempo fino al 28 febbraio 2024.
Presentando la dichiarazione con il Modello Redditi tardivo entro il 28 febbraio si potrà recuperare il mancato invio senza troppi problemi e pagando sanzioni e interessi sulle eventuali imposte di importo ridotto. La sanzione amministrativa che si applica alla presentazione della dichiarazione tardiva ha una misura che varia dai 250 ai 1.000 euro, nel caso non siano dovute imposte. Se dalla dichiarazione, invece, emergono anche imposte da versare oltre alla sanzione citata è necessario versare anche la sanzione prevista per l’omesso versamento delle imposte pari al 30% dell’imposta omessa e versata tardivamente. Se si utilizza il ravvedimento operoso, però,
La sanzione è ridotta a 25 euro più le eventuali imposte dovute maggiorate
- dello 0,2% per ogni giorno di ritardo se di versa entro 14 giorni;
- del 3% se si versa entro 30 giorni dalla scadenza (si doveva provvedere al versamento entro il 30 dicembre 2023, in questo caso);
- del 3,75% se si regolarizza il versamento dopo i 30 giorni dalla scadenza.
Se, però non procede alla presentazione entro il 28 febbraio 2024, scatta l’omessa dichiarazione e in quel caso la sanzione amministrativa pecuniaria va da un minimo del 120% ad un massimo del 240% dell’ammontare delle imposte dovute.
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