Precario per 22 anni, entra in ruolo: “A 61 anni, malato di cuore, vive in un B&B lontano dalla famiglia. Siamo numeri e ci si sente soli”

WhatsApp
Telegram

Riceviamo e pubblichiamo la storia di un docente precario, inviataci dalla moglie Sandra dopo aver letto sul nostro sito le vicende di alcuni insegnanti (come quella dell’ insegnante che dorme sul divano letto). Così ha deciso di raccontarci la storia di suo marito.

Insegnante precario per 22 anni, due anni fa, per avere la tanto agognata stabilizzazione ha accettato una cattedra a Pesaro (lui vive in provincia di Pescara). “Finalmente il tanto desiderato ruolo – scrive Sandra – per un lavoro che, se non fosse per la passione e l’amore per i suoi ragazzi avrebbe fatto meglio, secondo me, a lasciar perdere e dedicarsi ad altro”.

Così, per recarsi sul luogo di lavoro, ha fatto il pendolare per 2 anni, spendendo oltre 400€ al mese per i viaggi in treno. Quest’ anno ha deciso di rimanere a Pesaro e di tornare solo per il fine settimana, perché “non ce la fa più ad alzarsi alle 5 e tornare a casa a pomeriggio inoltrato se non a sera tardi quando ci sono impegni pomeridiani a scuola”.

Pescara/Pesaro “non è una passeggiata, tenuto conto che ha problemi di salute e un pregresso infarto. (Solo poche settimane fa è dovuto ricorrere al pronto soccorso per un grave innalzamento di pressione)”, ci racconta la moglie. “Il suo medico gli ha fermamente detto che non è una vita che può permettersi di fare”.

Per il momento vive in un B&B in attesa che si liberi un posto letto, con bagno in comune, in un appartamento condiviso. “Oltre alle 300€ mensili per il posto letto, dovrà anche mangiare, sostenere le spese per tornare a casa il fine settimana e mantenere anche la famiglia, dove ci sono ancora due ragazzi che studiano”, sottolinea Sandra. “E non ho ancora detto che mio marito ha 61 anni!”

Come molti docenti che sono passati dal contratto a tempo determinato a quello indeterminato, ha provato a chiedere un riavvicinamento ma non è stato possibile.

“Mi sono permessa di scrivere io, – conclude Sandra – per mettervi a conoscenza di un’ altra realtà italiana e di quanto in questo Paese c’è qualcosa che non quadra. Non ci sono interlocutori, le persone ormai sono solo numeri o conseguenza di algoritmi e credetemi che ci si sente soli”.

WhatsApp
Telegram

Abilitazione all’insegnamento 30 CFU. Corsi Abilitanti online attivi! Università Dante Alighieri