Precariato, otto anni dalla storica sentenza Mascolo delle Corte UE. Pacifico (Anief): da quel giorno i giudici hanno cambiato idea sui supplenti, tantissime le sentenze favorevoli
Sono passati otto anni dalla storica sentenza Mascolo della Corte di Giustizia europea che cambiato i rapporti di lavoro nelle scuole pubbliche dell’Unione europea e condannato la mancata stabilizzazione dei docenti e Ata precari, ma anche di tutto il pubblico impiego.
A seguito di quella storica sentenza, contro la reiterazione immotivata dei contratti a termine, chiarissima espressione dei giudici europei, i tribunali del lavoro italiani hanno iniziato a condannare con costanza lo Stato a cospicue spese risarcitorie.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda: “Il 24 novembre 2014, ero nella Curia del Gran Corte di Giustizia europea con i legali di Anief, nella causa Mascolo sul precariato scolastico italiano. Fu una giornata storica. In otto anni grazie all’lazione giudiziaria dei legali promossa da Anief e al dialogo tre le Corti nazionali e internazionali sulla corretta interpretazione del diritto euro-unitario, abbiamo ottenuto diversi risultati per chi ha avuto uno e più contratti a tempo determinato e ha presentato ricorso al tribunale del lavoro”.
È lunga la lista degli obiettivi centrati da Anief nel corso degli ultimi anni: riconoscimento dell’abuso dei contratti a termine fino a ulteriori 12 mensilità; gli scatti di anzianità; le mensilità estive di luglio ed agosto; il salario accessorio (RPD e CIA) per le supplenze breve e saltuarie; le ferie non godute; la carta docenti; l’ex gradone stipendiale per i neo-assunti dopo il 2011 ma con sevizio antecedente; la ricostruzione per intero del servizio pre-ruolo; la ricostruzione per intero nei passaggi di ruolo contro la “temporizzazione”.
“In otto anni – prosegue Pacifico – come Anief abbiamo sempre spinto il legislatore a prevedere nuove soluzioni sulla gestione del precariato, con concorsi riservati, straordinari, ordinari, semplificati, per titoli con assunzioni da prima fascia GPS ed elenchi di sostegno, call veloce. Centinaia di migliaia sono state le immissioni in ruolo autorizzate. Molto c’è ancora da fare ma senza Anief, i suoi legali e sindacalisti saremmo ancora troppo indietro nella tutela dei diritti dei lavoratori a termine. Grazie a chi ci sostiene ogni giorno con una delega, con un sorriso”, conclude il presidente nazionale del giovane sindacato.