Precariato, no ai concorsi per salvare la continuità a scuola. Lettera

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Inviato da Giuseppe Ezio Portannese – Sono un precario che insegna in un Istituto Superiore in Veneto e vorrei esprimere il mio disappunto alle scelte che il ministro sta attuando nei nostri confronti, volendo bandire un concorso in un periodo di difficoltà per tutti, docenti compresi.

Caro ministro sin dai primi giorni di sospensione, a causa dell’emergenza coronavirus, ho attivato dei gruppi su WhatsApp con le mie classi non perché qualche Istituzione mi avesse comunicato di farlo ma perché per me e per tutti i docenti i nostri alunni non sono numeri ma divengono parte degli affetti che giornalmente nutriamo nella nostra vita.

Personalmente ho cercato di dare una parvenza di normalità, scandita da compiti, incontri via web e messaggi con i miei alunni i quali, come è naturale, esprimevano dubbi e paure sugli eventi futuri. Una continuità didattica sarebbe dunque auspicabile per dare maggiori sicurezze e certezze non solo ai docenti ma soprattutto ai ragazzi che talvolta hanno nella figura del docente l’unico adulto di riferimento a cui affidarsi nel loro processo di crescita.

Per questo e per altri innumerevoli motivi ritengo necessaria l’assunzione in ruolo di tutti i docenti che da più anni svolgono il loro ruolo di educatori, dando ogni giorno certezze anche se per se stessi non ne ricevono.

Un prof. innamorato del proprio lavoro e dei suoi studenti.

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