Il precariato? L’altra faccia della non licenziabilità degli statali. Esprimi la tua opinione
Il concetto è stato così espresso da Pietro Ichino, senatore di Scelta civica, relativamente al Jobs act. Affermazioni che faranno certamente discutere.
Il concetto è stato così espresso da Pietro Ichino, senatore di Scelta civica, relativamente al Jobs act. Affermazioni che faranno certamente discutere.
In una intervista rilasciata al Corriere.it, il Senatore Ichino punta il dito contro l'amovibilità, la non licenziabilità degli impiegati pubblici.
Intervista che sorge anche a seguito di uno scambio di idee tra il Senatore e e il Ministro Madia sulla licenziabilità degli impiegati. Il primo sostiene che al pubblico si devono applicare le stesse regole del privato, la seconda sostiene che gli statali sono esclusi, perché entrano per concorso e seguono regole diverse.
Alle affermazioni della Madia, Ichino ha risposto affermando che "non si rendono conto che il contratto a tutele crescenti costituisce l’unica soluzione possibile per il problema del precariato, anche nel settore pubblico. Il precariato è l’altra faccia, strutturalmente inevitabile, dell’inamovibilità dei lavoratori di ruolo".
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Concetti che non possono essere certamente applicati alla scuola, anche a fronte di quel piano di assunzioni che è scritto nelle linee guida della riforma e che ha trovato la copertura finanziaria nella legge di stabilità appena varata.
La domanda, comunque, la rivolgiamo anche ai nostri utenti: il precariato è l'altra faccia dell'amovibilità dei docenti di ruolo? E soprattutto, siete d'accordo con la non amovibilità, quindi licenziabilità, degli impiegati?
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