Precariato. Commissione europea: diritto non obbliga Stati ad assumere, ma a prevenire abuso di contratti a tempo determinato
Risposta della Commissione europea ad una lettera inviata dal sign. Massimo Grillo, sulla situazione lavoratoriva dei precari ATA in Italia.
Risposta della Commissione europea ad una lettera inviata dal sign. Massimo Grillo, sulla situazione lavoratoriva dei precari ATA in Italia.
La Commissione europea ricorda che on sussiste alcun obbligo di trasformare una successione di contratti di lavoro a tempo determinato in un rapporto di lavoro permanente, come sottolineato a pili riprese dalla Corte di giustizia dell'UE. Il diritto dell'Unione europea non obbliga gli Stati membri ad assumere personale in alcun settore particolare. La clausola 5, paragrafo 1, dell'accordo quadro allegato alla direttiva 1999170/CE si limita a richiedere agli Stati membri l'introduzione di misure volte a prevenire l'abuso di contratti a tempo determinato successivi.
La risposta
Si prende riferimento alla Sua e-mail del 13 agosto 2015, nella quale denuncia il fatto che, a partire dall° settembre 2015, il personale tecnico, amministrativo e ausiliario (personale ATA) "non avra neanche un contratto a tempo provvisorio" rna si troverebbe in uno stato di disoccupazione. Lei deplora questa situazione in particolare poiche la Commissione europe a ha avviato una procedura di infrazione protocollata con il riferimento NIF 2010/2124 e relativa all'abuso di contratti di lavoro a tempo determinato per il personale AT A nella scuola pubblica italiana.
Stando alla Sua lettera, la situazione che vede un notevole numero di precari AT A in stato di disoccupazione sarebbe dovuta alla decisione della pubblica amministrazione di congelare una grande quantita di posti vacanti.
Mi rincresce informarla che il diritto dell'Unione europea non obbliga gli Stati membri ad assumere personale in alcun settore particolare. La clausola 5, paragrafo 1, dell'accordo quadro allegato alla direttiva 1999170/CE si limita a richiedere agli Stati membri l'introduzione di misure volte a prevenire l'abuso di contratti a tempo determinato successivi. Non sussiste alcun obbligo di trasformare una successione di contratti di lavoro a tempo determinato in un rapporto di lavoro permanente, come sottolineato a pili riprese dalla Corte di giustizia dell'UE. L'accordo quadro non stabilisce a quali condizioni possano essere utilizzati j contratti di lavoro a tempo indeterminato I .
La situazione da Lei descritta non viola pertanto la legislazione deU'UE. Distinti saluti,
Muriel Guin
Capo unita