Precariato, Anief: l’aria è cambiata e il legislatore comincia a tutelarli, ma c’è ancora molto da fare

WhatsApp
Telegram

“Il legislatore è intervenuto sulla ricostruzione di carriera e sulla Carta Docenti, però sulla precarietà c’è ancora molto da fare”: lo ha dichiarato oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, a margine di un convegno a Palermo, svolto nella Sala rossa di Palazzo Reale, dove l’organizzazione sindacale, nel 15simo anno della sua nascita, ha organizzato una giornata di studio dal titolo “Mim, Mur e Sindacato nella sfida del Pnrr”.

Affrontando il tema dei diritti dei precari della scuola italiana e la procedura di infrazione europea in atto, il sindacalista autonomo ha ricordato all’agenzia Italpress che la politica del sindacato è sempre stata “contro la precarietà producendo tanti risultati: una linea che grazie al contenzioso partito dalla Corte di giustizia europea si è trasformato in procedura d’Infrazione nove anni fa in Europa, con l’attività dei legali Anief che ha portato a vincere in Corte di Cassazione più volte, sempre al termine delle cause del precariato scolastico e anche in Corte Costituzionale”.

Il leader del giovane sindacato ha ricordato che la sua organizzazione ha presentato svariate “denunce, anche al Comitato dei diritti europei sociali e ottenuto una raccomandazione del Comitati dei ministri del Consiglio d’Europa che obbliga il nostro Paese a legiferare finalmente sul precariato scolastico. La risposta del legislatore italiano è però stata parziale: è intervenuto sulla ricostruzione di carriera e sulla Carta del docente, però c’è ancora molto da fare”.

Per le stabilizzazioni del personale, ha continuato Pacifico, “certamente bisogna ancora introdurre il doppio canale di reclutamento affinché i precari della scuola italiana possano essere stabilizzati”: perché abbiamo toccato il record di precari, il 200% rispetto a sette anni fa. I concorsi ordinari e straordinari non sono la soluzione al problema, lo ha dimostrato la storia. Quindi, abbiamo bisogno che il legislatore recepisca quanto ha deciso la Cassazione, grazie sempre ai legali Anief, sull’indennizzo da dare ai supplenti: è una specifica indennità, un risarcimento, fino a 12 mensilità”.

“Nel contratto – dice sempre Pacifico – siamo riusciti, la scorsa settimana, a far passere il principio dei tre giorni di permesso anche ai precari. Ma servono altre risorse per garantire la parità di trattamento tra personale precario e di ruolo. Ai fini della ricostruzione della carriera, bisogna riconoscere il servizio svolto in tutto il servizio nazionale d’Istruzione, quindi anche nelle scuole paritarie. Come bisogna lavorare sugli organici: vi sono tanti posti vacanti e disponibili che non vengono considerati per le immissioni in ruolo, pur senza titolare. C’è infine da estendere l’accesso della Carta docente anche a chi ha supplenza fino al 30 giugno e al personale Ata e educativo, per il quale già abbiamo vinto i ricorsi”.

WhatsApp
Telegram

Abilitazione all’insegnamento 30 CFU. Corsi Abilitanti online attivi! Università Dante Alighieri