Precari, UE nega diritto a risarcimento danno e ricostruzione integrale carriera
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La Corte di giustizia Ue è intervenuta sul caso “Rossato”, un insegnante supplente con contratti ininterrotti dal dal 2003 al 2015 e poi assunto in ruolo nel 2015.
L’insegnante aveva chiesto il risarcimento per la reiterazione di contratti a termine.
La Corte di Giustizia europea con la sentenza ha ricorda che l’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato prevede misure minime per evitare la precarizzazione dei lavoratori dipendenti, prevenendo gli abusi di contratti a tempo determinato.
Questo non impone agli stati membri di prevedere, oltre alla stabilizzazione, un diritto al risarcimento del danno. Non è un diritto neanche la ricostituzione integrale di carriera.